Al lavoro sul piano Alitalia, attesa verifica con Delta

Un passeggero in transito davanti una porta in vetro con la scritta Alitalia
Un passeggero in transito davanti una porta in vetro con la scritta Alitalia

ROMA. – Al via una settimana di lavoro e di incontri tra i partner del consorzio per la nuova Alitalia, per mettere a punto il piano industriale. Sul tavolo ci sono le modifiche che cambieranno la bozza messa a punto da Fs e Delta prima dell’arrivo di Atlantia: in particolare, lo sviluppo dei ricavi e del lungo raggio e il miglioramento dei servizi a terra. Interventi su cui si attende però anche la verifica con il partner americano, i cui rappresentanti potrebbero essere presto coinvolti negli incontri a Roma.

Tra i nodi da sciogliere anche la governance e, seppur ancora prematuro, il tema degli esuberi, con il timore che circola tra gli addetti ai lavori che i tagli salgano fino a quota 2.800. Le riunioni sul piano hanno preso il via con un primo incontro giovedì (cui non era presente Delta) e proseguiranno con nuovi appuntamenti tecnici in settimana. In poco meno di due mesi (il termine per presentare piano e offerta vincolante è il 15 settembre) i quattro partner (Fs, Tesoro, Delta e Atlantia) devono trovare la quadra su flotta, network e rotte, partendo dai numeri tratteggiati nella bozza Fs-Delta.

In particolare, secondo quanto si apprende, i tagli alla flotta potrebbero ridursi da 18 a 15 (salvando quindi i 3 aerei di lungo raggio; verrebbero messi a terra solo gli embraer della flotta ‘regional’), mentre per l’handling si indica un possibile trasferimento di risorse ad Aeroporti di Roma, nell’ordine dei 1.500 dipendenti (su circa 3.500).

All’operazione guardano con attenzione i sindacati, impegnati a capire come il disegno del Piano si tradurrà in termini di esuberi. Si parla di una cifra superiore ai 2.000, che potrebbe anche salire a 2.800, di cui circa 2.300 dipendenti di terra e il resto del volo. Per la crisi della compagnia e per chiedere risposte per il settore, i sindacati intanto hanno in programma per venerdì uno sciopero di 24 ore della compagnia e di 4 ore di tutto il trasporto aereo: la protesta e le problematiche del settore saranno al centro martedì mattina di un incontro al Ministero dei trasporti, che potrebbe anche decidere misure per evitare disagi.

Un altro tema su cui verranno presto chiamati a decidere i partner, è quello della governance, con un toto nomi già avviato per la scelta dell’Ad (dal commissario Stefano Paleari all’Ad di Adr Ugo de Carolis, dall’ex Ad di Meridiana Roberto Scaramella all’ex Ad dell’Alitalia del Piano Fenice Rocco Sabelli). Praticamente definito, invece, l’assetto azionario: Fs dovrebbe avere poco più del 35%, il Mef il 15% (lo Stato supererebbe così il 51%), Delta al 10-15% e Atlantia circa il 35%.

(di Enrica Piovan/ANSA)

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