Mondiali nuoto: Italia sorride, Occhipinti bronzo 25 km

Da sinistra a destra: Kirill Belyaev medaglia d'ardento, Axel Reymond oro e Alessio Occhipinti medaglia di bronzo.
Da sinistra a destra: Kirill Belyaev medaglia d'ardento, Axel Reymond oro e Alessio Occhipinti medaglia di bronzo. EPA/PATRICK B. KRAEMER

ROMA. – Una lampo azzurro nella tempesta. L’esordiente che non ti aspetti griffa l’ultima gara in programma nel fondo ai mondiali di Gwangju, in Corea del Sud. Alessio Occhipinti conquista la medaglia di bronzo nella maratona di 25 chilometri nuotata nel mar Giallo dell’Expo Ocean Park di Yeosu con pioggia torrenziale e vento da sud che spazzano sin dal mattino la rada del porto coreano.

Il 23enne romano – argento nei 1500 alle Universiadi di Napoli – è alla prima medaglia internazionale della carriera. Chiude in 4h51’09″5 con uno svantaggio di 3″3 dal vincitore, il francese Axel Reymond, campione in carica della distanza, che precede il russo Kirill Belyaev. Quarto Simone Ruffini in 4h51’14″9 a 8″7.

“Sapevo di stare bene ma la medaglia è inaspettata così come quella delle Universiadi – racconta Occhipinti – Fino a metà gara ho tenuto un’andatura regolare, controllata. Poi ho provato ad aumentare il ritmo. Avevo buone sensazioni, mi sentivo bene e così ho preso la testa della gara e nell’ultimo giro ho provato a resistere al ritorno degli avversari. La medaglia iridata è sempre stata un sogno, ma fino a qualche anno fa non immaginavo potesse arrivare nel fondo. Sapevo di stare bene in acqua e speravo in questo risultato. Sono veramente felice”.

Ai piedi del podio per la seconda edizione consecutiva Simone Ruffini. “Mi esalto tra acqua mossa e turbolenze meteorologiche – spiega Ruffini che fu oro nel fiume Kazanka nel 2015 – venivo da una stagione difficile condizionata dalla mononucleosi. Solo da aprile abbiamo iniziato ad allenarci e questo risultato dimostra che ho ancora qualcosa da dire. Non ho nessun rammarico per questo piazzamento che ha sapore totalmente diverso da quello di due anni fa”.

Nella prova femminile successo della brasiliana plurimedagliata Marcela Ana Cunha, già oro nella cinque chilometri, con 8″6 di vantaggio sulla tedesca Finnia Wunram, che precede la francese Lara Grangeon, a 18″2. Settima Arianna Bridi in 5h11’52″6 a 3’49″6; 13/a Barbara Pozzobon in 5h12’53″7 a 4’50″7.

“E’ stata una gara strana perché non siamo abituate a ritmi così veloci sin dall’inizio – le parole di Bridi, doppio bronzo iridato nella 10 e 25 km sul lago Balaton due anni fa, e campionessa europea in carica – le prime hanno fatto subito la selezione. Devo accettare questa posizione e ripartire da qui. E’ stato un campionato sottotono e non degno del lavoro che abbiamo svolto col mio allenatore Fabrizio Antonelli. Dovremo rivedere qualcosa. Ho fatto troppi errori di testa e tattici. Ora studieremo a tavolino per cercare di azzerarli”.

Gara difficile anche per l’esordiente Barbara Pozzobon: “E’ stata una gara particolare perché le favorite sono partite presto e ce ne siamo accorte troppo tardi – dice – è stata dura, una gara tutta all’inseguimento. E’ tutta esperienza da applicare la prossima volta”.

Lusinghiero il commento finale del ct Massimo Giuliani: “E’ stata una medaglia fantastica con due atleti nei primi quattro e la grande rimonta di Simone Ruffini. Alessio Occhipinti sapevamo che nel finale ne aveva meno del francese, più esperto, e del russo. E’ un risultato importante però perché lui ha le qualità per primeggiare. Peccato per le ragazze che si sono fatte sorprendere da un primo giro addirittura più veloce dei ragazzi. Poi quando c’era da rientrare la Bridi è rimasta sola e non è riuscita a fare la differenza.

Il bilancio – sottolinea – è importante perché in alcuni settori è andata molto bene. Un bronzo nella 10 km olimpica e un grande argento nella staffetta. Oggi una medaglia da un esordiente che era uno dei due outsider che presentavamo a questi mondiali. Forse è mancata qualche altra medaglia, ma questo vale anche per altre nazioni che avevano raccolto di più la scorsa edizione. Il livello generale si è alzato e le gare spesso sono finite al fotofinish. Ripartiamo da nuovi valori e atleti che si sono messi in luce a livello internazionale. Dovremo lavorare su qualche contraddizione ma siamo tra le migliori nazioni al mondo orgogliosi come Federazione e Italia”.

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