In dodici mesi 120 femminicidi, 48 mila stupri in dieci anni

La facciata di Palazzo Senatorio in Campidoglio illuminata di rosso e con la scritta ''Stop violence against women' in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
La facciata di Palazzo Senatorio in Campidoglio illuminata di rosso e con la scritta ''Stop violence against women' in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne. ANSA/ MICHELA SUGLIA

ROMA. – Una strage con 120 vittime. Sono i femminicidi, avvenuti in Italia tra il 1 agosto del 2017 al 31 luglio del 2018 secondo il Censis. E’ ancora in divenire il triste elenco del 2019: nei primi tre mesi il trend sembrava in diminuzione, ma giugno e luglio hanno registrato tanti casi di cronaca. La mattanza si consuma nella gran parte dei casi per mano amica, delle 120 donne 92 sono state uccise dal partner, dall’ex o da un altro familiare.

Nell’ultimo decennio, sempre secondo il Censis, sono stati 48.377 i reati di violenza sessuale denunciati e in oltre il 90% dei casi la vittima era una donna. Nei primi otto mesi del 2018, sono state 2.977 le violenze sessuali denunciate, 10.204 le denunce per maltrattamenti in famiglia, 8.718 quelle per percosse e 8.414 per stalking. Le vittime, però, non sono soltanto le donne, ma anche i loro bambini.

In Italia in 15 anni sono 2000 gli orfani di femminicidi, tra i 5 ad i 14 anni, che in molti casi hanno anche assistito all’omicidio. Emerge dal progetto Switch off (Supporting Witness Children Orphans from feminicide in Europe) che si è occupato per primo in Europa di supportare gli orfani di femminicidio e che con il Dipartimento di Psicologia della Seconda Università di Napoli, l’Università Mykolas Romeris, la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Cipro e l’associazione nazionale D.i.Re (Donne in rete contro la violenza) ha elaborato dati che raccontano una terribile realtà: l’84% dei ragazzini era presente al momento dell’uccisione o del ferimento del genitore, l’81% aveva una precedente storia di violenza assistita, il 57% non ha ricevuto alcun tipo di sostegno psicologico.

C’è però anche un dato positivo da registrare: aumentano le donne che si rivolgono ai centri e ai servizi antiviolenza. Secondo un’indagine Istat-Cnr-Irpps, con la collaborazione del Dipartimento Pari Opportunità, le donne che nel corso del 2017 hanno contattato almeno una volta uno dei 338 centri presenti in Italia sono state complessivamente 54.706, in media 172 per ciascun centro. Nelle Regioni del Centro Italia c’è stato un più elevato numero medio di donne che hanno contattato le strutture.

Sono state 32.632 (59,6%) sono le donne che, sempre nel 2017, hanno iniziato un percorso di uscita dalla violenza. Le strutture del Nord hanno accolto, in media, 143 donne, quasi il doppio di quelle del Sud (58). Le donne straniere che hanno iniziato un percorso di uscita dalla violenza sono risultate in totale 8.711, 28 in media nazionale per ogni centro antiviolenza.

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