Prezzi, frena il carrello della spesa. Perugia in deflazione

Un carrello della spesa e signore scelgono la verdura nello scaffale.

ROMA. – Si consolida “il quadro di bassa inflazione” dell’Italia, secondo gli ultimi dati Istat, che ha rivisto al ribasso i dati sui prezzi. Il tasso di inflazione cala così allo 0,7% a giugno 2019 dopo, mentre i dati preliminari indicavano un valore stabile al livello di maggio, lo 0,8%. E ancora inferiore è l’andamento dei prezzi del cosiddetto carrello della spesa. I prodotti alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano, infatti, solo dello 0,2% (la stima era 0,3%).

Il rallentamento dei prezzi riguarda tutte le aree del paese e una città, Perugia, finisce in deflazione, con un andamento dei prezzi negativo su base annua dello 0,1%. La famiglia media perugina spenderà così, secondo i calcoli dell’Unione nazionale consumatori, 23 euro in meno nell’arco di un anno.

All’estremo opposto della classifica dell’inflazione c’è Bari dove l’inflazione tocca il picco nazionale dell’1,7% che comporta, stima ancora l’Unc, rincari di 354 euro. Ancora maggiori sono gli aumenti di Verona, con un tasso dell’1,5% e maggiori spese annue di 389 euro, e Bolzano, con l’1,4% e una stangata da 422 euro.

L’Istat spiega che il raffreddamento dei prezzi è dovuto principalmente all’inversione di tendenza dei beni energetici non regolamentati come i carburanti (dal +2,4% di maggio a -0,6%) e all’ampliarsi della flessione dei beni durevoli. Risultano in controtendenza invece, con l’inizio della stagione estiva, i prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +1% a +1,3%) e si attenua la flessione dei servizi relativi alle comunicazioni.

Secondo le stime di Confcommercio la frenata dell’inflazione continuerà a luglio, quando il tasso è previsto scendere a 0,4%. L’Istat ha diffuso anche i dati sulle esportazioni italiane che crescono, a maggio 2019, dell’1,3% su base mensile e dell’8% su base annua, trainate dal farmaceutico e dalle vendite negli Stati Uniti e in Germania. Il surplus commerciale mensile aumenta di quasi 2 miliardi fino a 5,3 miliardi di euro.