Tesoro Usa preoccupato da Libra, Facebook la difende

Libra, la valuta digitale di Facebook
Libra, la criptovaluta di Facebook, sotto il fuoco dell' amnistrazione Trump

NEW YORK.  – Libra “preoccupa seriamente” l’amministrazione Trump, che intravede nella valuta digitale di Facebook gli stessi rischi del Bitcoin, ovvero che possa essere usata per scopi illeciti.

In una conferenza stampa alla vigilia delle audizioni del social network in Congresso, il segretario Steven Mnuchin lancia l’affondo: “abbiamo serie preoccupazioni”.Libra e le criptovalute sono un “tema di sicurezza nazionale”. Parole che piovono come una doccia fredda sulla società di Mark Zuckerberg che, comunque, non sembra lasciarsi intimorire.

Libra è un'”alternativa efficiente, a basso costo e sicura”,è uno “strumento di pagamento e non di investimento”: la criptovaluta non vuole sostituire le valute ‘tradizionali’, non “interferirà con la politica monetaria” e punta a prevenire il “riciclaggio di denaro”, prova a rassicurare David Marcus, il manager di Facebook alla guida del progetto Libra, promettendo che la valuta digitale non sarà lanciata fino a quanto i timori delle autorità non saranno risolti.

Parole che comunque non sembrano far breccia fra le autorità: l’unico ‘merito’, almeno per il momento di Libra, è quello di aver unito Donald Trump e i democratici nel criticare l’ultima nata in casa Mark Zuckerberg.

In uno strano e inusuale fronte comune, sia il presidente sia democratici non risparmiano critiche alla nuova iniziativa di Facebook, che sarà uno dei temi al centro del G7 dei ministri finanziari e dei governatori delle banche centrali.

Affilando le armi, i democratici lavorano a un provvedimento che vieta al social media e a tutti i big della Silicon Valley di emettere criptovalute e di offrire servizi finanziari e bancari. Una stretta che, se approvata, sarebbe pesante ma che secondo molti in Congresso è necessaria per far fronte all'”arroganza” di Facebook, che si è dimostrata incurante sul fronte delle violazioni della privacy di milioni di persone.

L’ipotesi di un divieto a Libra pesa sui titoli Facebook, che chiudono in calo dello 0,47%.

“Su Libra e le altre criptovalute, il nostro obiettivo è mantenere l’integrità del nostro sistema finanziario e proteggerlo dagli abusi” spiega Mnuchin facendo riferimento al possibile uso improprio dei cripto asset, ma assicurando allo stesso tempo che gli Stati Uniti non vogliono ostacolare lo sviluppo tecnologico.

Poi Munchin lancia un messaggio chiaro a Facebook, al quale il Tesoro non ha nascosto che: “ha molto lavoro da fare prima di convincerci su Libra”.

Davanti al Congresso, nei prossimi giorni, Facebook punta a rassicurare almeno su alcune delle preoccupazioni delle autorità, difendendo con “umiltà” Libra e dicendosi “orgogliosa” del fatto che un simile “sforzo sia iniziato proprio qui negli Stati Uniti – afferma Marcus in Senato, in base agli estratti diffusi del suo intervento -. Ritengo che se non sarà l’America a guidare l’innovazione sul fronte delle valute digitali e dei pagamenti lo faranno altri. Se non agiamo potremmo presto vedere una criptovaluta controllata da altri con valori decisamente diversi rispetto ai nostri”.

Dicendosi d’accordo con il presidente della Fed Jerome Powell, che ha parlato di un esame meticoloso e paziente per Libra, Marcus ribadisce quale secondo Facebook è l’obiettivo della criptovaluta, ovvero “l’emancipazione economica. Abbiamo fatto molto per la democratizzazione di comunicazioni gratuite e illimitate fra miliardi di persone.

Vogliamo aiutare a fare lo stesso per la valuta digitale e i servizi finanziari”. Una visione che, secondo gli osservatori e i critici, si scontra però con il vero ‘obiettivo’ di Facebook, quello di monetizzare Libra.

La società cerca, con Marcus, di rispedire le critiche al mittente: Facebook non trarrà almeno nell’immediato alcun profitto da Libra e soprattutto la società è solo uno degli attori nel consorzio di società che gestirà il lancio della criptovaluta, che sarà regolata dalle autorità svizzere. Rassicurazioni che non sembrano al momento avere grande effetto.

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