Tour de France: Sagan è tornato, sprint per la vittoria a Colmar

Lo slovacco Peter Sagan con la maglia verde di miglior sprinter dopo la vittoria di tappa a Colmar.
Lo slovacco Peter Sagan con la maglia verde di miglior sprinter dopo la vittoria di tappa a Colmar. (ANSA/AP Photo/Thibault Camus)

ROMA. – Peter Sagan si sblocca, aggiudicandosi la tappa alsaziana che si conclude a Colmar e Julian Alaphilippe continua a indossare la maglia gialla di leader della classifica generale, indossata l’altro ieri. Lo sprint che premia lo slovacco è lineare, l’ex campione del mondo su strada se lo aggiudica con la solita caparbietà, staccando nettamente la concorrenza. In maglia verde, con un look tutto nuovo, Sagan s’è preso quanto gli spettava, dopo essersi visto passare davanti avversari famosi e anche qualche figurante, nei giorni scorsi.

L’Italia che pedala si consola con il terzo posto odierno di Matteo Trentin e il quarto di Sonny Colbrelli: per loro ci saranno altre occasioni. Come pure per Elia Viviani, ancora ubriaco dal successo di ieri. Sicuramente sarà molto difficile che, i protagonisti di oggi, anche domani riescano a ottenere qualcosa di buono, perché la 6/a tappa è un esame durissimo, il primo di un 106/o Tour de France di ciclismo che ancora non è proprio entrato nel vivo.

Il gruppo, partendo da Mulhouse, approderà a La Plance des Belles Filles, dopo 160,5 chilometri, costringendo i corridori ad affrontare una delle salite più affascinanti della Grande Boucle. Vincenzo Nibali, alla vigilia della partenza di sabato scorso da Bruxelles, ha cerchiato di rosso la frazione che verrà, “al termine della quale – le parole dello ‘Squalo’, in conferenza stampa – capirò dove posso arrivare e cosa posso ottenere da questo Tour”.

Attesi, sulle prime, vere salite, la coppia della Ineos: il colombiano Egan Bernal e il gallese Geraint Thomas; il francese Thibaut Pinot; ovviamente Vincenzo Nibali; la coppia della Movistar, il colombiano Nairo Quintana e lo spagnolo Mikel Landa. Ma anche Aru, Uran, Porte, Fuglsang, Adam Yates e Bardet. Gli organizzatori, malgrado il percorso non lunghissimo, hanno previsto la scalata di ben sei Gran premi della montagna, con il più duro alla fine (7 km, all’8.7% di pendenza media).

I corridori conoscono l’arrivo a La Plance des Belles filles, ma non quello di domani, spostato un chilometro più avanti e con una salita che toccherà punte del 20%. Un vero tormento per tutti. Non ci sarà spazio per i bluff e neppure per i tentativi velleitari, sarò una tappa per uomini veri, disposti al sacrificio e assai ben preparati. Anche perché, la prima che porterà la corsa a tappe francese ben oltre i mille metri d’altezza.

Lo spettacolo è garantito, si divertiranno meno i corridori e Sagan avrà solo poche ore per godersi il successo in Alsazia, che tanto ha inseguito. Domani per lui, e non solo, sarà un altro giorno.