Arbitri, al via nuovi organici: “E ora sala unica Var”

Una sala di controllo della Var a Russia 2018: operatori guardando gli schermi del Var
Una sala di controllo del Var durante il Mondiale Russia 2018: operatori guardando gli schermi del Var.

ROMA. – Antonio Giua di Olbia e Marco Piccinini di Forlì al posto di Banti di Livorno e Mazzoleni di Bergamo. Sono questi gli avvicendamenti per quanto riguarda gli arbitri di Serie A della prossima stagione 2019/20. Per quanto riguarda gli assistenti, invece, promossi in Can A Baccini di Conegliano, Bresmes di Bergamo, Colarossi di Roma 2, Imperiale di Genova e Vecchi di Lamezia Terme, dismessi invece Tasso di La Spezia per motivate valutazioni tecniche, Di Liberatore di Teramo, Marrazzo di Frosinone, Posado di Bari, Tonolini di Milano e Vuoto di Livorno per limiti di età. L’annuncio al termine del Comitato Nazionale dell’Associazione italiana arbitri.

Alla conferenza stampa successiva in sede Figc e alla quale ha partecipato anche il presidente federale Gabriele Gravina, il numero uno dell’Aia ha anche avuto modo di fare il punto a tutto campo, dalla Var alla sala unica di Coverciano. “Si è conclusa una stagione importante e molto impegnativa”, ha spiegato Nicchi, parlando anche di “ringiovanimento” di tutti gli organici. Dopo di lui il presidente Gravina ha auspicato “che le partite possano essere commentate anche dai diretti protagonisti perché sono coloro i quali hanno l’interpretazione autentica”.

E proprio in questo senso, la sala Var che dovrà nascere a Coverciano sarà anche la casa dei fischietti da dove dovranno arrivare le spiegazioni sulle decisioni più controverse. Il numero uno dell’Aia non si tira indietro e rilancia: “Magari una domenica che si gioca una partita importante, perché non vederla in sala Var a Coverciano insieme ai due presidenti delle società? Sono cose che oggi sembrano impossibili, ma un domani chi lo sa”, osserva ironizzando sulle uscite vulcaniche dei patron dopo qualche presunto torto subito.

Spiegazioni che servirebbero a tutti, tifosi e addetti ai lavori compresi: “Magari – conferma Nicchi – c’è stata una domenica con degli episodi e il martedì lo stesso arbitro a Coverciano spiegherà la situazione e le dinamiche delle scelte”. Nel dettaglio del Var è entrato il designatore di A, Nicola Rizzoli, dicendosi sicuro che “la media generale della squadra si è alzata, l’obiettivo del Var non è quello di arrivare allo 0% di errori, perché ci sono sempre uomini con interpretazioni”.

Nell’anno appena concluso “ci state – spiega Rizzoli – 111 correzioni su 2600 episodi valutati: poco più del 4%, di queste correzioni sono rimasti 22 errori. Siamo uomini, sicuramente abbiamo sbagliato ma facendo esperienza sbaglieremo meno”. E proprio perché sull’onda lunga del mondiale femminile si parla tanto di donne, anche il mondo arbitrale non fa eccezione: “Abbiamo 32mila associati di cui 1.700 sono donne. E qui si apre un bello scenario per il futuro”, afferma Nicchi, che però frena sul vedere una donna arbitrare in Serie A maschile: “I tempi non sono ancora maturi, con le donne dobbiamo prima appoggiare il calcio femminile, poi se qualcuna sarà brava ad arbitrare il femminile chi lo ha detto che non potrà arbitrare anche in Serie A maschile?”.

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