Accordo con Sky, la Champions torna su Mediaset

La sede di Mediaset a Cologno Monzese.
La sede di Mediaset a Cologno Monzese. ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

SANTA MARGHERITA LIGURE. – Dopo un anno sulla Rai, la Champions League in chiaro torna su Mediaset, grazie a “un accordo biennale con Sky”. Ad annunciare il colpo, in occasione della presentazione dei palinsesti autunnali, è l’ad del Biscione Pier Silvio Berlusconi: “Dalla prossima stagione la miglior partita del mercoledì sarà trasmessa free da Canale 5: saremo noi a decidere di volta in volta il match da mandare in onda, speriamo di avere tutti quelli delle squadre italiane” coinvolte, Juventus, Napoli, Inter e Atalanta.

“Quello che è certo è che dopo un anno di pausa, e dopo la bellissima esperienza dei Mondiali, il grande calcio torna sulle nostre reti”, gongola Pier Silvio, arricchendo con il grande calcio per club l’offerta di un gruppo che punta sempre più al ruolo di grande player europeo. Niente cifre ufficiali: l’esborso “è notevolmente più basso – si limita a precisare – rispetto alle cifre circolate nelle indiscrezioni di questi giorni”, cioè 50 milioni di euro a stagione. Sul piatto – si apprende – Mediaset avrebbe messo sul piatto tra i 42 e i 45 milioni, una cifra dunque “molto più vicina” ai 40 milioni tirati fuori dalla Rai.

Cologno Monzese l’ha così spuntata su Viale Mazzini che, dopo aver trasmesso nell’ultima stagione una partita della Champions per ciascun turno, dalla fase a gironi alla finale – in forza dell’accordo raggiunto a gennaio 2018 con Sky – aveva deciso di esercitare il diritto di opzione anche per le due edizioni successive. Una possibilità, tuttavia, contestata da Sky, perché, con l’ingresso di Dazn sul mercato della serie A, la pay tv non avrebbe conservato gli stessi diritti del triennio precedente, e quindi sarebbe venuto meno uno dei paletti dell’intesa con la tv pubblica.

Opposta la valutazione della Rai: scomparsa la differenziazione tra le piattaforme, con il sostanziale addio a Premium – si ragiona a Viale Mazzini – Sky è rimasto di fatto l’unico broadcaster titolare di diritti sul calcio e un tifoso delle prime otto squadre con bacino di utenza più ampio non può che transitare dalla piattaforma di Comcast per seguire il suo team: la posizione di Sky sul mercato, quindi, si sarebbe rafforzata, non indebolita rispetto al triennio precedente.

La Rai ha avviato perciò un’azione legale, presentando un ricorso ex articolo 700 per chiedere al giudice di riconoscere la validità della propria opzione. Ma proprio qualche giorno fa il tribunale di Milano ha respinto l’urgenza, senza pronunciarsi nel merito. Quanto alla posta messa in palio, la tv pubblica – si apprende – non avrebbe ritenuto di alzarla, considerando il suo diritto “forte e palese” in quanto garantito dall’accordo scritto con Sky. E in ogni caso sarebbe stato l’unico servizio pubblico in Europa a garantire la Champions in chiaro.

A questo punto, però, dovrà costruire una programmazione adeguata al posto delle partite, puntando sul pubblico non appassionato di calcio. “Sappiamo che Rai e Sky sono finite alle vie legali – si limita a commentare Pier Silvio Berlusconi – ma abbiamo la certezza che saremo noi a trasmettere la Champions in chiaro”.

(dell’inviata Angela Majoli/ANSA)

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