“Free Karola”, la protesta investe Mattarella in Austria

Una manifestazione per la liberazione della comandante della Sea Watch, Carola Rackete, a Salisburgo sotto la casa natale di Mozart, dove si trova in visita il Presidente Sergio Mattarella.
Una manifestazione per la liberazione della comandante della Sea Watch, Carola Rackete, a Salisburgo sotto la casa natale di Mozart, dove si trova in visita il Presidente Sergio Mattarella. ANSA/FABRIZIO FINZI

SALISBURGO. – “Liberate Carola”. “Siamo tutti antifascisti”. “Da noi i rifugiati sono i benvenuti”. Ecco gli slogan più urlati da una quarantina di attivisti ambientalisti al passaggio del presidente della Repubblica. Una protesta contro l’Italia, ma non siamo in Italia: il palcoscenico di questa inatteso raduno è niente di meno che la casa natale di Wolfgang Amadeus Mozart, nel cuore di Salisburgo.

Le scorie della vicenda Sea Watch arrivano quindi fino in Austria e investono l’incolpevole Sergio Mattarella. I manifestanti non conoscono certo la complessa divisione dei poteri italiani e tantomeno possono sapere che proprio Mattarella l’abbia riepilogata con chiarezza parlando della comandante della Sea Watch Carola Rackete. “L’Italia ha una Costituzione che prevede una assoluta divisione dei poteri, la nostra magistratura è di assoluta indipendenza e io ho in essa molto fiducia. La questione di Carola – ha spiegato – è nelle mani della magistratura e questa indipendenza assoluta è l’unico criterio che può guidare in questo momento il presidente della Repubblica italiana”.

Ma certamente il gruppetto di manifestanti che ha pacificamente – seppur rumorosamente – accompagnato Mattarella nei vicoli della città vecchia conosce bene Matteo Salvini, da loro visto come responsabile dell’arresto della comandante tedesca. Si è trattato quindi di una protesta politica indirizzata al governo italiano usando come tramite l’occasione della visita del presidente nella città di Mozart.

“Non è ammissibile pensare di fare politica, come fa Salvini, sulla pelle degli esseri umani” ha spiegato una manifestante. “E’ assurdo che finisca in galera chi salva le vite umane”, gli ha fatto eco la sua vicina. “A Mattarella chiediamo di parlare con Salvini e di convincerlo a liberare Carola”, hanno chiesto in molti.

Mattarella non ha cambiato di una virgola il programma, si è fermato ad osservare con attenzione gli striscioni, mentre la polizia controllava da lontano una situazione che era chiaro non sarebbe mai degenerata. Impassibile e sorridente il presidente austriaco Alexander Var der Bellen che è stato sempre al fianco di Mattarella.

I ragazzi vorrebbero parlare al presidente ma poi si accontentano della stampa. Parlano di Carola e della Sea Watch, raccontano quanto l’Europa abbia bisogno di questi messaggi senza per questo nascondere quanto poco faccia l’Europa per i migranti. “Chissà cosa ne penserebbe Mozart che tanto amava l’Italia?”, riflette amaramente un giovanissimo manifestante.

(Dell’inviato Fabrizio Finzi/ANSA)

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