Migranti: il muro di Salvini a Est scatena la bagarre

Il Governatore del Friuli Venezia Giulia, il leghista Massimiliano Fedriga con il ministro degli Interni e Vicepremier, Matteo Salvini.
Il Governatore del Friuli Venezia Giulia, il leghista Massimiliano Fedriga con il ministro degli Interni e Vicepremier, Matteo Salvini.

TRIESTE. – L’idea del muro al confine Nord Est dell’Italia non piace. Che sia o no una “licenza poetica” – come ha spiegato il Governatore del Friuli Venezia Giulia, il leghista Massimiliano Fedriga, tornando sulle proprie dichiarazioni in una intervista al Fatto Quotidiano, in cui si cita un muro di 243 chilometri al confine come una ipotesi da valutare col Viminale per fermare l’ondata migratoria – la bagarre politica si è scatenata ugualmente.

D’altronde, lo stesso vicepremier Matteo Salvini ha parlato di ‘barriere’ e di necessità di “blindare” il confine a Nord Est che interseca la cosiddetta ‘rotta balcanica’: all’aumento dei controlli nel Mediterraneo, il flusso si sposta verso Nord-Est e i migranti entrano in Italia passando dalla Slovenia.

“Abbiamo fatto un appello ai Paesi europei – riprende Fedriga – far rispettare Schengen, che i paesi di confine presidino i confini esterni dell’Ue”. D’altronde, “non possiamo mettere poliziotti a ogni metro, anche se le misure di vigilanza, grazie al nuovo piano del Viminale, stanno dando i loro frutti”.

Ma la polemica politica, rinfocolata dal caso Sea Watch, è affilata. L’ex segretario e deputato del PD Maurizio Martina, su Facebook, sottolinea che i problemi italiani sono altri: le “158 crisi aziendali aperte” che coinvolgono 300mila lavoratori; le “tasse mai così alte da anni (38%)”, gli “investimenti a picco (-2,5% quelli privati), disoccupazione in aumento (10,8%). Altro che muri ai confini orientali”.

Il tweet di Paolo Gentiloni, poi, è lapidario: “Salvini oggi non gioca con la pelle dei migranti ma col muro in Slovenia”, mentre a “Lampedusa continuano ad arrivare. Vite Salvate”. Poi Enrico Letta: “Il muro è una bischerata per nascondere i problemi”, cioè “crescita zero, crisi industriali che si moltiplicano, Capitale al tracollo, giovani che vanno via…”.

Fuoco amico dagli alleati M5S. Il presidente della Commissione Affari costituzionali della Camera, Giuseppe Brescia, non usa eufemismi: il muro “è una coglionata pazzesca!”. Per il parlamentare Emilio Carelli, sempre M5s, “non é alzando i muri che si governano i problemi delle migrazioni”, occorre “cominciare a lavorare seriamente alla soluzione di questo dramma epocale con umanità e serietà. Tutto questo lo si può fare a Bruxelles”. Il coordinatore nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli sostiene che “anche l’Italia avrà un muro, vergogna”. Intanto, domani, comincerà il servizio di controllo composto da pattuglie miste italo-slovene al confine con la Slovenia.

(di Francesco De Filippo/ANSA)

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