Un doppio attacco kamikaze, a Tunisi torna il terrore

Polizia tunisina sulla scena dell'attacco dei kamikaze.
Polizia tunisina sulla scena dell'attacco dei kamikaze. ANSA/STR

TUNISI. – Torna la paura in Tunisia: due attacchi, in rapida successione, hanno riportato il terrore nella capitale del Paese nordafricano, provocando la morte di un agente ed il ferimento di 8 persone, tra cui diversi civili. Proprio all’indomani dell’anniversario della strage di turisti sulle spiagge di Sousse – era il 26 giugno del 2015 – un kamikaze si è avvicinato a un’auto delle forze di sicurezza ferma nei pressi dell’ambasciata francese, all’incrocio tra l’avenue Charles de Gaulle e l’avenue de France, facendosi esplodere.

Nella deflagrazione, in cui è rimasto ucciso l’attentatore, sono stati feriti due agenti che erano a bordo del veicolo, e tre passanti. Ed è stato subito panico, anche tra i molti turisti presenti nell’area: i negozi hanno chiuso e la zona è stata subito transennata. Uno degli agenti è morto poco dopo in ospedale, ha dichiarato il portavoce del ministero dell’Interno Sofiene Zaag. Che ha anche confermato la natura terroristica dell’attacco.

Con la memoria che è subito corsa al 28 ottobre del 2018 quando una donna kamikaze, un lupo solitario dell’Isis, si era fatta saltare pressoché nello stesso punto, davanti al teatro municipale, in mezzo a centinaia di passanti, causando il ferimento di 9 persone. Solo qualche minuto dopo l’attacco in centro città, un altro kamikaze ha tentato di entrare nella sede dell’antiterrorismo tunisino, nella caserma di El Gorjani. Ma quando è stato fermato dai militari di guardia, si è fatto esplodere sul retro, provocando il ferimento di 4 agenti.

La dinamica dei due attentati, non ancora rivendicati, fa pensare ad un piano programmato in un paese che ha subito fortemente il flagello del terrorismo negli ultimi anni e nel quale a seguito di un attentato alle guardie presidenziali nel centro della capitale nel novembre 2015, non è stato mai revocato lo stato di emergenza.

Decisa la risposta del premier, subito accorso sui luoghi che ha dichiarato ai media che “gli attacchi di oggi sono un fallimento poiché mostrano chiaramente la delusione dei terroristi dopo il successo delle operazioni di sicurezza condotte durante il mese del Ramadan”.

“L’obiettivo di questi attacchi – ha proseguito Chahed – è quello di indebolire l’economia tunisina e la transizione democratica, in particolare visto che la Tunisia si prepara a organizzare le prossime elezioni legislative e presidenziali. Siamo fermamente impegnati nella lotta al terrorismo: non c’è spazio per questi gruppi terroristici in Tunisia”, ha concluso il premier invitando i concittadini a serrare i ranghi attorno alle istituzioni militari e di sicurezza e avere piena fiducia nel loro paese.

Gli attacchi sono arrivati in una giornata che ha tenuto il Paese col fiato sospeso anche sulle condizioni del suo presidente: Beji Caid Essebsi, 92 anni, è stato ricoverato per un malore all’ospedale militare e le sue condizioni “sono critiche ma stabili”, ha affermato la stessa presidenza che si è affrettata a smentire notizie della presunta morte del capo dello Stato, diffuse da alcuni media locali e internazionali.

(di Paolo Paluzi/ANSA)

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