Chiude punto nascite nel Molise, sindaci sulle barricate

Reparto neonati con varie culle allineate.
Reparto neonati con varie culle allineate. (ANSA)

TERMOLI (CAMPOBASSO). – Con decreto del Commissario alla Sanità del Molise, Angelo Giustini, e del sub Commissario Ida Grossi, firmato ieri, il punto nascite dell’ospedale ‘San Timoteo’ di Termoli (Campobasso) chiude dal prossimo 1/o luglio a causa di un basso numero di parti, circa 300 l’anno, e della mancanza degli standard di sicurezza.

Lo ha confermato lo stesso Giustini in una conferenza stampa a Campobasso, all’indomani di un incontro a Termoli, convocato dal sindaco Francesco Roberti, cui hanno preso parte i vertici dell’Asrem, alcuni primari tra cui Bernardino Molinari di Ostetricia e Ginecologia, e 40 sindaci dei Comuni del Basso Molise.

Al termine dell’incontro i sindaci, pronti a dimettersi per protesta, hanno annunciato di volere spostare la trattativa sui tavoli romani e a mobilitarsi per evitare un “taglio” così importante all’ospedale di Termoli. A reagire anche le mamme e le donne del posto che si recheranno il prossimo primo luglio davanti al presidio sanitario, per manifestare a difesa del punto nascite.

All’animosità di sindaci e parte della popolazione, ha risposto, con una nota, il ministero della Salute, secondo il quale “il punto nascite dell’ospedale di Termoli è stato chiuso perché non ha i requisiti di sicurezza”.

“Il parere espresso dal Comitato percorso nascita nazionale – si legge nella nota – è scaturito dalla disamina dei dati relativi agli standard di sicurezza, oltre che dalla tendenziale diminuzione dei volumi di attività dal 2010. La Regione Molise ha chiesto al comitato un parere di deroga esclusivamente per il punto nascita di Isernia, il parere positivo è stato concesso a condizione che venisse chiuso il punto nascita di Termoli”.

Per quanto riguarda invece la carenza dei medici in Molise, il ministro della Salute, Giulia Grillo, intervenendo a Porta a Porta ha detto: “Sul Molise abbiamo fatto un lavoro enorme. Puglia e Lazio hanno prestato, tra virgolette, degli specialisti, evitando medici militari che era una soluzione molto complicata”.

Il sindaco di Termoli però non ci sta. “Qui si gioca a rimpiattino – spiega – il rispetto del numero di nascite è un problema superabile visto che, in altre regioni, è già attuata una deroga. Il problema vero, ribadisco, è la carenza di organico alla base della mancanza delle condizioni necessarie volte ad assicurare gli standard di sicurezza a nascituri e partorienti. Ancora una volta il Molise viene considerato la Cenerentola d’Italia. Sottolineo che, in altre Regioni, ci sono state deroghe su vari aspetti che hanno consentito a molti reparti di continuare a funzionare, al di là degli standard”.

Il primario della divisione Bernardino Molinari sottolinea di essere consapevole che “i numeri sono al di sotto degli standard, ma la chiusura del reparto è avvenuta in maniera repentina, priva di un congruo preavviso e all’inizio del periodo estivo quando la popolazione raddoppia”.

(di Antonella Salvatore/ANSA)