NEW YORK. – Libra non convince le autorità mondiali. Dal Financial Stability Board alla Fed passando per la Financial Conduct Authority è un coro di scetticismo e allerta sulla cripotvaluta di Facebook che, è il parere unanime, ha bisogno di un esame attento. E questo perché una sua introduzione comporterebbe da subito un ampio e diffuso uso a differenza del Bitcoin che, pur se in ascesa da anni, non è ancora arrivato al grande pubblico.
A Facebook che si augura di poter operare Libra senza la rigida regolamentazione delle banche e delle altre società di pagamento, le autorità rispondo con un secco no. In una lettera inviata al G20, il presidente dell’Fsb e vice presidente della Fed Randal Quarles mette in guardia sui rischi legati a un uso diffuso delle valute digitali.
“Anche se al momento i cryptoasset non rappresentano un rischio per la stabilità finanziaria” un uso diffuso di “nuovi tipi di criptoasset per i pagamenti merita un attento esame da parte delle autorità per assicurare siano soggette a elevati standard di regolamentazione” spiega Quarles, precisando che l’Fsb “monitorerà i rischi da vicino e in coordinamento con altre autorità”.
Una posizione condivisa dal presidente della Fed, Jerome Powell, che ha ribadito l’impegno della banca centrale americana a valutare da vicino Libra. Gli fa eco il numero uno della Fca inglese, Andrew Bailey. “Dobbiamo impegnarci a livello nazionale e internazionale con facebook e Libra. Non procederanno senza autorizzazione” dice Bailey, secondo quanto riportato dal Financial Times.
Le parole di Bailey sono in linea con quello del governatore della Bank of England, Mark Carney, e con quelle dell’Ue, secondo la quale la concentrazione di dati personali e finanziari di Facebook richiede molta attenzione. Sul fronte politico Libra non convince neanche il Congresso americano, che ha convocato un’audizione sulla criptovaluta in luglio.