Powell aperto al taglio dei tassi: “Sono aumentati i rischi”

Donald Trump con il nuovo direttore della Fed, Jerome Powell. Lavoro
Donald Trump con il nuovo direttore della Fed, Jerome Powell. (Photo by Drew Angerer/Getty Images)

NEW YORK. – I rischi per l’economia americana e mondiale sono aumentati nelle ultime settimane, complici anche le tensioni commerciali di cui si temono gli “effetti a catena” sulla fiducia e sui mercati. In questo quadro di incertezza la Fed è pronta ad agire “in modo appropriato”.

Jerome Powell ribadisce l’impegno della banca centrale americana a intervenire a sostegno dell’economia, anche con un taglio dei tassi di interesse. Ma precisa: è “importante” evitare reazioni esagerate a singoli dati e singoli eventi. “Vogliamo prima vedere tutto il quadro”, dice.

Parole che non accontentano Wall Street, che voleva un Powell più colomba su un possibile taglio dei tassi dopo che James Bullard, il presidente della Fed di St Louis, ha cercato di smorzare le attese per un taglio dei tassi di mezzo punto in luglio. Una riduzione di tale entità, ha spiegato Bullard, non è assicurata dalle attuali condizioni economiche. E così i listini americani dopo un’apertura debole virano e chiudono in territorio negativo, già proiettati con preoccupazione al G20 del Giappone dove un accordo commerciale fra Stati Uniti e Cina non appare a portata di mano.

Il Dow Jones perde lo 0,67%. Il Nasdaq l’1,51% mentre lo S&P 500 arretra dello 0,95%. Al Council of Foreign Relations Powell rassicura anche sull’indipendenza della Fed. “E’ isolata dalla pressioni politiche di breve termine” dice spiegando come il Congresso l’ha blindata dalla politica perché “ha visto i danni che spesso sono creati quando la politica” monetaria “si piega agli interessi politici di breve termine”.

Un messaggio diretto a Donald Trump, che da giorni attacca la Fed e il suo presidente responsabili, secondo il tycoon, di aver frenato l’economia americana con i ripetuti rialzi dei tassi di interesse. Powell respinge l’accusa. “I quattro rialzi del 2018 non sono stati un errore” dice. Poi però la situazione è cambiata con un rallentamento dell’economia europea e cinese e le tensioni commerciali.

Sull’economia gravano molte incertezze e la domanda “a cui io e miei colleghi dobbiamo trovare una risposta è se queste incertezze continueranno a pesare sulle prospettive economiche e se questo richiede una politica monetaria più accomodante” spiega Powell, osservando come l’inflazione resta al palo e questo è un motivo di preoccupazione per la Fed. L’attenzione è ora tutto sul G20 e sui prossimi dati economici: solo così la Fed avrà tutte le informazioni a disposizione per agire e, se necessario, tagliare i tassi di interesse in luglio.

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