La sfida di Carfagna e Toti, uniti per cambiare Forza Italia

Silvio Berlusconi e Mara Carfagna.
Silvio Berlusconi e Mara Carfagna.

ROMA. – La sfida comune è cambiare il partito entro l’anno, dare risposta a quel ceto medio moderato che non si sente più rappresentato ed è dimenticato da questo esecutivo. I neo-coordinatori di Forza Italia, Mara Carfagna e Giovanni Toti, si presentano assieme per la prima volta, fianco a fianco a Piazza Montecitorio, davanti ai fotografi e alle telecamere.

Il messaggio, anche fisico, è dimostrare assoluta sintonia e unità. E evidente che nel partito restano ancora delle incognite, prima tra tutte lo svolgimento delle primarie. Toti le vorrebbe già ad ottobre, Berlusconi invece le aveva ipotizzate solo dopo il Congresso a fine anno. Ma questo è il momento del rilancio, non certo dei distinguo.

“Oggi si apre una fase nuova. Abbiamo tantissime cose da fare e abbiamo ambedue entusiasmo e determinazione”, assicura raggiante la vicepresidente della Camera, avvolta in una giacca lillà. “Il Paese – aggiunge il Governatore ligure – aspetta tante risposte che questo governo non è in grado di dare: noi vogliamo rappresentare quei moderati riformisti che sono stai abbandonati e che abbiamo perso in questi ultimi anni”.

Anche per Mara Carfagna, il compito di Forza Italia è quello di rappresentare una forza “moderata, riformista, liberale e europeista”. Per farlo, suggerisce Toti, il partito azzurro dovrà “aprire le sue porte ai tanti militanti e amministratori di un centrodestra nuovo, rinnovato, di governo. Qui – sottolinea – non c’è una battaglia tra mozioni congressuali, ma tra chi vuole cambiare Forza Italia e chi vuole farla estinguere”. “Dobbiamo tornare a coinvolgere tutti: il nostro limite nel passato – insiste Carfagna – è stato non averlo fatto abbastanza”.

Totale identità anche sul tema cruciale dei rapporti con il partito di Matteo Salvini: “Nessuno di noi ha mai parlato di fonderci con la Lega: siamo alleati, io – osserva Toti – governo con loro una Regione importante, ma qui stiamo lavorando a un polo moderato. Possiamo raggiungere una percentuale a due cifre, abbondanti”. “Con la Lega – chiosa Mara Carfagna – vogliamo avere un’alleanza paritetica: ora siamo piccoli ma questo non significa per nulla che siamo fragili o deboli”.

Anche l’assemblea del Brancaccio del sei luglio ormai assume tutt’altra valenza: non più una conta delle truppe per il governatore Toti, ma una iniziativa di rilancio di tutto il partito. “Ovviamente anche io ci sarò: si tratta di una manifestazione del tutto riqualificata, con un grande spirito unitario”, assicura Mara Carfagna.

Tanti gli auguri di buon lavoro da esponenti azzurri, da Paolo Romani a Marco Marin, da Maurizio Gasparri a Roberto Occhiuto. Parole di apprezzamento per questo nuovo organigramma anche da parte di Giorgia Meloni: “È interessante. Conosco bene entrambi, sono ottime persone, vediamo che succede. Spero – conclude la leader FdI – che piano piano si possano chiarire i problemi di posizionamento che ha Forza Italia”.

(Di Marcello Campo/ANSA)

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