Xi da Kim in Corea del Nord: “Riparta il dialogo con Usa”

Stretta di mano tra Xi Jinping e Kim Jong-un in Corea del Nord. Immagine d'archivio
Stretta di mano tra Xi Jinping e Kim Jong-un in Corea del Nord. Immagine d'archivio.(ANSA)

PECHINO. – Il presidente cinese Xi Jinping e il leader nordcoreano Kim Jong-un hanno avuto nel pomeriggio il primo colloquio, subito dopo l’arrivo a Pyongyang dell’illustre ospite da Pechino, con l’obiettivo di riavviare la travagliata alleanza bilaterale in una fase in cui entrambi hanno grattacapi con il presidente americano Donald Trump.

La comunità internazionale s’aspetta che Usa e Corea del Nord facciano ripartire un “dialogo produttivo”, ha detto Xi che, in base al resoconto della tv statale Cctv, ha assicurato un ruolo attivo nel processo di denuclearizzazione della penisola coreana e in quello per rassicurare il Nord, che nutre “timori” sulla questione sicurezza.

Atterrato al Sunan International Airport alle 12:00 locali (5:00 in Italia), Xi e la first lady Peng Liyuan hanno ricevuto una accoglienza regale: ad attenderli Kim, la consorte Ri Sol-ju e circa 10.000 persone schierate con fiori di plastica e striscioni, scandendo “calorosi messaggi di benvenuto”.

Sulla pista, in base alle immagini della tv statale Cctv, numerosi tappeti rossi a disegnare una farfalla, un picchetto d’onore composito e una banda militare, fino ai 21 tocchi a salve di cannone per omaggiare l’illustre ospite. Tra bandiere dei due Paesi e fiori, la folla ha scandito slogan come “lunga vita all’amicizia tra Cina e Corea del Nord”.

Chiusa la cerimonia, ha riferito l’agenzia Nuova Cina, il corteo presidenziale si è diretto verso la piazza del Kumsusan Palazzo del Sole, l’ex palazzo presidenziale ora trasformato nel mausoleo dove sono custodite le salme imbalsamate del fondatore dello Stato Kim Il-Sung e di Kim Jong-il, rispettivamente nonno e padre dell’attuale leader.

Xi è stato “il primo leader straniero ad aver ricevuto un saluto militare e una visita a un posto altamente simbolico”, ha sottolineato la Nuova Cina. Kim, nel summit, ha detto che sarà “paziente” lamentando che “nessuna risposta attiva è stata data agli sforzi di Pyongyang per allentare le tensioni”. Ha aggiunto di essere desideroso di “risolvere i problemi relativi alla penisola coreana”.

Xi, sempre per la Cctv, ha espresso le sue preoccupazioni sulla situazione relativa alla penisola coreana, fattore di rischio “per la pace e la stabilità della regione”. “Negli anni passati, la questione della penisola ha avuto la luminosa prospettiva di una soluzione attraverso il dialogo vincendo il riconoscimento e le aspettative della comunità internazionale”, ha aggiunto il presidente, in un riferimento ai due summit tra Kim e il presidente americano Donald Trump.

Nonostante le apparenze, la complessità dei rapporti tra Pyongyang e Pechino resta elevata: Xi è alla sua prima visita dalla salita al potere sei anni fa ed è il primo presidente cinese dal 2005. “Il primo obiettivo della visita è migliorare i rapporti tra Cina e Corea del Nord. Con la rivalità strategica in crescita tra Cina e Usa, Pechino è preoccupata di mantenere l’influenza geopolitica sulla penisola coreana”, ha osservato Zhao Tong, esperto delle vicende del Nord del Carnegie-Tsinghua Center, think tank di Pechino.

“La Cina e il Nord non hanno ancora sufficiente fiducia reciproca”. Kim ha fatto 4 visite dallo scorso marzo in Cina, ha avuto due summit con Trump, tre col presidente sudcoreano Moon Jae-in e ad aprile è andato a Vladivostok dal presidente Vladimir Putin.

Stephen Biegun, rappresentante speciale Usa per il Nord, ha detto che i negoziati sul nucleare potrebbero ripartire senza precondizioni. “La porta è ampiamente aperta”, ha detto parlando all’Atlantic Council forum di Washington. Il Nord deve prendere azioni “significative e verificabili” per la denuclearizzazione.

“La Cina non sta facendo questo come un favore agli Usa. E’ un interesse nazionale della Cina e in questo caso coincide con quelli americani”. Si vedrà se sarà così nel prossimo summit sul commercio tra Xi e Trump del G20 di Osaka.

(di Antonio Fatiguso/ANSA)

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