Maturità: è scontro tra Montanari e Salvini, Bussetti media

Da sinistra in alto : Giuseppe Ungaretti, Leonardo Scascia, Tomaso Montanari, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Corrado Stajano e Gino Bartali.
Da sinistra in alto : Giuseppe Ungaretti, Leonardo Scascia, Tomaso Montanari, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Corrado Stajano e Gino Bartali. (ANSA)

ROMA. – “Istruzioni per l’uso del futuro” dello storico dell’arte e saggista Tomaso Montanari è una delle tracce della prima prova dell’esame di maturità assegnata agli oltre 520 mila maturandi. Ma sull’accademico toscano si sono scagliati gli strali del ministro dell’Interno Matteo Salvini e non solo di lui. E il saggista ha replicato in modo altrettanto forte.

Montanari infatti – a cui lo scorso anno era stato chiesto dai pentastellati di entrare nella squadra di governo come ministro della Cultura, incarico che lo storico dell’arte aveva rifiutato – si è reso protagonista nelle ultime ore di un tweet al vetriolo contro Franco Zeffirelli e Oriana Fallaci.

“Si può dire che il #maestro Scespirelli era un insopportabile mediocre, al cinema inguardabile? E che fanno senso gli alti lai della Firenzina, genuflessa in lutto o in orbace, ai piedi suoi e dell’orrenda Oriana? Dio l’abbia in gloria, con Portesante e quel che ne consegue. Amen”, aveva scritto il professore nelle ore immediatamente seguenti la morte del regista.

Salvini è sbottato: “Montanari? Finché questo triste snob di sinistra insulta me, amen. Ma quando arriva a infangare due grandi come Fallaci e Zeffirelli, siamo al delirio. Che lasci ogni incarico pubblico e chieda scusa all’Italia”.

Il deputato di Civica popolare Gabriele Toccafondi si è chiesto se possa essere “un buon maestro per i nostri giovani chi definisce Zeffirelli, un’insopportabile mediocre’, Oriana Fallaci ‘orrenda’ e la ‘Firenzina genuflessa in lutto'”. E ha aggiunto: “Penso di no”. Così pure per Federico Mollicone, capogruppo FdI in Commissione Cultura alla Camera, “l’inserimento nella prova di maturità di quest’anno della traccia di Tomaso Montanari è indecente”.

Dal canto suo, il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti (Lega) getta acqua sul fuoco delle polemiche. “E’ bene che sia uscito un testo di Montanari – dice a chi glielo chiede – dobbiamo ricordare che la scuola è di tutti e la pluralità di intervento penso sia stata rispettata. Almeno non ci saranno accuse di non essere aperti e democratici”.

Alle polemiche e alle richieste di sue dimissioni, Montanari ha replicato duramente: “Salvini? Può dire quello che vuole. Sono un professore e rendo conto a scienza e coscienza. Trovo indegno e gravissimo l’attacco del ministro dell’Interno a un professore universitario: Salvini ha forse in mente di replicare il giuramento di fedeltà dei professori al regime? Se c’è una vergogna per l’Italia – ha aggiunto – è la presenza al governo di un uomo e di un partito il cui programma è l’esatto contrario della Costituzione, per riprendere un’efficace definizione che il presidente Mattarella riferiva al fascismo”.

Quindi niente dimissioni in vista, anzi: “Continuerò a esercitare questo diritto (garantito dagli articoli 21 e 33 della Costituzione della Repubblica) nonostante i tentativi di intimidazione del ministro della Paura: la cui presenza ai vertici del Paese sarà prima o poi ricordata come una pagina nera”, ha concluso Montanari.

Soddisfatti per l’inserimento delle tracce, nell’Esame di Stato di quest’anno, sul generale Dalla Chiesa e sul ciclista Bartali, sono il figlio del militare, il professor Nando Dalla Chiesa e il presidente della Federciclismo, Renato Di Rocco. Per quest’ultimo, “il fatto che il ciclismo, attraverso una figura esemplare come quella di Gino Bartali, venga inserito in una prova di esame della maturità per proporre una riflessione sul rapporto tra storia, sport e società è motivo di grande orgoglio”.

Mentre Nando Dalla Chiesa ha parlato di “rivincita della memoria sull’oblio o sulla cattiva memoria”. Aver previsto questa traccia – tra l’altro fortemente voluta proprio dal ministro Bussetti – “mi ha commosso, mi ha emozionato molto: è stato come liberarsi di decenni in cui è stato difficile difendere questa memoria”, dice il figlio del generale.

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