Zeffirelli: folla per l’omaggio alla camera ardente

Luciano, uno dei figli adottivi di Franco Zeffirelli, bacia la bara nella camera ardente..
Luciano, uno dei figli adottivi di Franco Zeffirelli, bacia la bara nella camera ardente.. ANSA/ CLAUDIO GIOVANNINI

FIRENZE. – La voce di Maria Callas, la diva, l’amica, la musa che il maestro diresse e alla quale dedicò un film, ha risuonato tutto il giorno nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, oggi camera ardente fino alle 23 per rendere omaggio a un illustre e verace fiorentino, Franco Zeffirelli, scomparso sabato scorso all’età di 96 anni. Arie scelte che hanno accompagnato quanti, una folla nel corso della giornata, hanno voluto portare il loro saluto al maestro, il cui feretro, arrivato da Roma intorno alle 11.10, è stato accolto dal sindaco Dario Nardella e dal prefetto Laura Lega, con i figli adottivi del regista, Luciano e Pippo.

A salutare Zeffirelli un flusso costante di persone, oltre settemila a fine pomeriggio: uomini delle istituzioni, della cultura, dello sport, ma soprattutto fiorentini qualunque, e turisti stranieri che sono entrati nel Salone richiamati dal nome di un artista amato e apprezzato all’estero, soprattutto nel mondo anglosassone, ancor più che in patria. “Il maestro Zeffirelli rappresenta l’eccellenza e la genialità italiana nel mondo”, ha commentato la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, fra i primi a portare il proprio omaggio, che gli conferì un premio nell’aprile scorso a Palazzo Madama, dove il regista sedette da senatore dal 1994 al 2001 nel gruppo di Forza Italia. ”

E’ stato uno straordinario artista, un bastian contrario”, ha ricordato Vittorio Sgarbi, suo amico e compagno di partito. non militare nelle file della sinistra, per Sgarbi, costò a Zeffirelli l’ostilità della critica. “Si è trovato – ha detto – nelle stesse condizioni di un grandissimo pittore come Annigoni, completamente ignorato dalla critica nello stesso momento in cui si esaltava la ‘Merda d’artista’”.

I suoi film “sono stati fatti in anni in cui era obbligatorio essere impegnati, fare film critici”, e non era l’attitudine del regista fiorentino. Tra i rappresentanti del mondo dello spettacolo venuti a Firenze per Zeffirelli Leonard Whiting, il Romeo 17enne del ‘Romeo e Giulietta’ cinematografico del 1968, mentre Andrea Bocelli ha inviato rose bianche. Tra i politici oltre a Casellati, l’ex premier Mario Monti in città per altri impegni, e i parlamentari Pd fiorentini Rosa Maria Di Giorgi e Caterina Biti.

Per la Fiorentina, di cui Zeffirelli fu acceso tifoso – una sciarpa viola è stata appoggiata sulla bara dal figlio Pippo -, Joe Barone, braccio destro del neopatron Rocco Commisso, ha portato una maglia della squadra col numero 1 e il nome del regista; con lui lo storico capitano Giancarlo Antognoni, oggi club manager. Per noi “era come un fratello, lui ci chiamava anche le sue sorelline tedesche”, il ricordo di Alice ed Ellen Kessler anche loro arrivate a Firenze così come Katia Ricciarelli: “Tutto il mondo è pieno di lui, quindi teniamocelo caro nel nostro cuore. Caro Franco, sei con tutti noi, ti vogliamo bene” le sue parole.

Martedì, giorno di lutto cittadino per Firenze, i funerali: la camera ardente riaprirà dalle 9 alle 10 poi da Palazzo Vecchio il feretro arriverà in Duomo alle 11 per le esequie celebrate dal cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze. Prima di arrivare in cattedrale transiterà da piazza San Firenze, dove sorge la Fondazione intitolata al maestro, il cui peso poggia ora sulle spalle dei figli adottivi. “Per questo – ha osservato Pippo – speriamo di trovare anche sponsor internazionali che possano apprezzare l’opera della Fondazione”.

(di Leonardo Testai/ANSA)

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