Decreto “Salva Roma” diventa “Risparmia Italia”, accordo Lega e M5S

La sindaca di Roma, Virginia Raggi, e sullo schermo dietro Matteo Salvini.
La sindaca di Roma, Virginia Raggi, e sullo schermo dietro Matteo Salvini.

ROMA. – Dopo mesi di braccio di ferro tra i due alleati di Governo, è arrivato il via libera al compromesso sul debito di Roma. Le commissioni Bilancio e Finanze della Camera hanno approvato oggi l’emendamento dei relatori, riformulato, che passa allo Stato parte del debito storico della Capitale (1,4 miliardi) e al contempo prevede l’istituzione di un fondo ad hoc che servirà per i debiti delle città metropolitane. Previste norme ad hoc, oltre che per Alessandria, anche per Catania e i Comuni della Provincia di Campobasso.

Così, alla fine, a circa due mesi dalla sua presentazione, dopo una dura contrapposizione tra Lega e 5 Stelle, è arrivata la mediazione sul cosiddetto Salva Roma. La norma sul debito storico della Capitale, che ora ammonta a oltre 12 miliardi, era stata illustrata dal viceministro dell’Economia Laura Castelli insieme alla sindaca Virginia Raggi in una conferenza a Palazzo Senatorio nel mese di aprile. Obiettivo: chiudere la gestione commissariale dal 2021 ed evitarne cosi’ la paventata crisi di liquidita’ con ripercussioni sulla città.

Dopo un periodo di stallo (con il ministro Matteo Salvini che ha subito avvertito: l’aiuto dello Stato o arriva a tutti o a nessuno), il provvedimento è uscito monco dal consiglio dei ministri e poi è stato al centro di diverse polemiche pre-elettorali. Di recente, dopo che i relatori al decreto Crescita hanno presentato il nuovo pacchetto di emendamenti, dal Campidoglio è trapelato subito il commento soddisfatto della sindaca Raggi sul Salva Roma: “Tanto rumore per nulla. Diversi mesi fa lo avevamo chiesto; poi sono arrivate le europee e si è persa la ragione. Abbiamo finalmente tagliato gli interessi alle banche. L’importante è che ora Roma e l’Italia avranno 2 miliardi e mezzo di debito in meno”.

“Aiutiamo le Amministrazioni, facciamo risparmiare i cittadini e favoriamo il rilancio dell’economia, soprattutto a livello locale – ha rivendicato in giornata Laura Castelli (M5S) -. È una norma attaccata, per settimane, ingiustamente ed in modo strumentale, di cui oggi il Parlamento, finalmente, conferma la bontà. Alle volte c’è da riflettere su come le campagne mediatiche possano snaturare la realtà delle cose, partendo dall’attribuzione di un nome sbagliato, quello di ‘Salva Roma’ Con noi, anche in questo caso, risparmia lo Stato nella sua accezione più ampia del termine, e quindi i cittadini”.

Molto critico, invece, il deputato e consigliere comunale Stefano Fassina, secondo cui “l’emendamento dei relatori di Lega e M5S sul debito dei comuni italiani è esattamente l’opposto di un ‘Salva Roma’ narrato dalla propaganda della Lega Nord: la realtà è che Roma salva alcuni Comuni italiani. Infatti, le risorse derivanti dalla ristrutturazione dei mutui di Roma Capitale vengono utilizzate per concorrere al pagamento dei mutui di altri comuni. Risorse preziose, in parte legate all’addizionale comunale all’Irpef, la più elevata d’Italia”.

(di Paola Lo Mele/ANSA)

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