Tute blu in piazza: “Il Governo fa come Schettino”

Il segretario della Fim, Marco Bentivogli (C-S), e il segretario della Cgil, Maurizio Landini (C-D), partecipano alla manifestazione dei metalmeccanici, Milano
Il segretario della Fim, Marco Bentivogli (C-S), e il segretario della Cgil, Maurizio Landini (C-D), partecipano alla manifestazione dei metalmeccanici, Milano, 14 giugno 2019. ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

MILANO. – I metalmeccanici hanno scioperato per otto ore e sono scesi in piazza a Milano, Firenze e Napoli per chiedere a governo e imprese di mettere al centro lavoro, industria, diritti e salari. Politiche assenti per i sindacati visto che, sintetizza il segretario della Fim-Cisl Marco Bentivogli, “il Governo in questa permanente campagna elettorale fa un po’ come Schettino: si avvicina alla scogliera per prendere applausi ma sta facendo affondare la nave”.

I confederali hanno dato una prova unitaria nel percorso partito a Roma il 9 febbraio e che si chiuderà il 22 giugno a Reggio Calabria. A Milano hanno sfilato con Bentivogli il segretario Cgil Maurizio Landini e il predecessore Susanna Camusso. A Firenze c’erano i segretari Cisl Annamaria Furlan e Uilm Rocco Palombella. A Napoli quelli di Uil, Carmelo Barbagallo, e Fiom, Francesca Re David.

“Il Governo deve sapere che se non cambia non ci fermiamo” ha detto Landini guardando la piazza che ha più volte chiesto lo sciopero generale. “Se il Governo continua a non ascoltarci è chiaro che non escludiamo nulla” ha aggiunto. Se “le richieste nostre resteranno inascoltate” ha annunciato Palombella “chiediamo a Cgil Cisl e Uil di prepararsi a un nuovo sciopero generale”, mentre Barbagallo ha puntualizzato che “gli scioperi non li minaccio: se necessario, li faccio”. Il perimetro dell’azione del sindacato l’ha rivendicato Bentivogli.

“Non ci spetta fare opposizione politica, ma quando si attacca il lavoro non è un optional mobilitarsi: è il nostro dovere” e “a chi dice ‘prima gli italiani’ noi diciamo ‘prima il lavoro”. Così tra Milano, Firenze e Napoli è stato un lungo elenco delle mancanze imputate al Governo. Dalle tante crisi aziendali – in testa Whirlpool all’ArcelorMittal – che per Fim mettono a rischio dagli 80.000 ai 280.000 posti, col Mise diventato, per Bentivogli, “un luogo fantasma, dove si convocano per inerzia le parti ma non si trova mai nessuna soluzione”.

Di conseguenza, soprattutto al Sud c’è una “desertificazione” industriale per Francesca Re David. La critica all’esecutivo è a 360 gradi. Furlan, da Firenze, ha dato l’affondo alla Flat Tax (“una riforma che prema i ricchi”) mentre Bentivogli ha strigliato chi minimizza gli effetti dello spread: “è una tassa occulta che toglie i soldi a chi ne ha bisogno per darli agli speculatori”.

Imputando al Governo di non dire “neanche una parola sulla carneficina che c’è ogni giorno nei luoghi di lavoro” mentre riduce “i premi Inail per le imprese” e con lo Sblocca Cantieri “dà il via libera al subappalto dando spazio non solo a illegalità e insicurezza ma anche mafia, alla camorra e ‘ndragheta”.

(di Giorgia Bentivogli/ANSA)

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