Male il fatturato dell’industria ad aprile, primo calo del 2019

Operai in industria metalmeccanica
Operai in industria metalmeccanica. (ANSA)

ROMA. – Nuovi dati negativi arrivano dall’economia italiana per il mese di aprile 2019. L’Istat registra il primo calo dall’inizio dell’anno per il fatturato dell’industria, -1% rispetto a marzo, che segue la contrazione dell’industria e la stazionarietà dell’occupazione in quel mese. Anche su base annua il fatturato ha il segno meno (-0,7% nei dati corretti per i giorni lavorativi) e nella stessa direzione vanno anche gli ordini, che perdono il 2,4% rispetto a marzo e lo 0,2% rispetto al 2018, nei dati grezzi.

Risultati sotto le attese contraddistinguono anche i prezzi, con l’Istat che ha rivisto al ribasso la stima relativa a maggio. L’inflazione rallenta così a un tasso dello 0,8%, in discesa dall’1,3% del mese precedente, e registra il risultato più basso a partire da aprile dello scorso anno.

Le fabbriche italiane si trovano ad affrontare una domanda interna debole – il fatturato interno è stazionario ad aprile – e una domanda internazionale in calo. Il fatturato estero diminuisce, infatti, del 2,9% su base mensile e del 2,8% su base annua e anche gli ordini da oltre-confine si contraggono. Se, da un lato, cresce il giro d’affari per i beni di consumo e l’energia, dall’altro lato, si riduce quello dei beni intermedi e strumentali, legato agli investimenti delle aziende.

Tra i settori, si distinguono i risultati positivi della fabbricazione di computer e dell’elettronica (+11,8% su anno) e dell’industria alimentare (+5,5%). All’estremo opposto, in fondo alla classifica, spiccano però pezzi forti del made in Italy come farmaceutica (che perde il 9%), mezzi di trasporto, prodotti chimici e metallurgia. Gli autoveicoli, in particolare, vedono una contrazione del fatturato dell’8,6%, dopo il -17,8% di marzo. E per gli ordini la flessione del settore è ancora maggiore e raggiunge il -11,6%, con un picco negativo del -14,4% per quelli esteri.

Nel giorno in cui queste statistiche vengono diffuse, i metalmeccanici sono in piazza per lo sciopero generale di Fiom, Fim e Uilm e chiedono al governo una nuova politica industriale e del lavoro. Mentre il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, legge in questi dati la necessità di “definire gli effetti sull’economia reale dei provvedimenti economici”. “Il punto non è di chi è la colpa – dichiara Boccia a margine dell’assemblea annuale di Anita – ma quali soluzioni vogliamo realizzare e come vogliamo reagire”.

(di Chiara Munafò/ANSA)

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