La rivoluzione del litio: Jujuy con la collaborazione dell’Italia per produrre batterie in Argentina

Jujuy Lithium in Argentina.
Jujuy Lithium in Argentina.

BUENOS AIRES. – E’ stata appena costituita la pietra angolare di questo rivoluzionario progetto con l’avvio di uno stabilimento che sarà gestito dalla società Jujuy Lithium, integrata da JEMSE (Jujuy Energy and Mining, State Society) e dalla società italiana SERI, che ha una lunga storia nella produzione di batterie al litio in Europa.

“La collaborazione tra l’azienda italiana e la provincia di Jujuy è un’iniziativa totalmente innovativa perché permetterà di trasformare una risorsa naturale, il litio, in un motore di sviluppo economico. Così, grazie al know-how italiano, il sistema produttivo Jujuy è integrato nella catena del valore internazionale in un settore strategico per il futuro di entrambi i Paesi”, ha dichiarato l’ambasciatore italiano a Buenos Aires, Giuseppe Manzo, che ha inaugurato questo progetto a Jujuy insieme al governatore radicale Gerardo Morales e al vicecancelliere Gustavo Zlauvinen.

Il progetto in corso è un’impresa pubblico-privata che lavorerà in coordinamento con l’Istituto del litio. In altre parole, a differenza delle aziende straniere che fino ad ora si sono stabilite in Jujuy, Salta o Catamarca per estrarre il litio e portarlo nei loro Paesi per la produzione di batterie, in questo caso la novità è che le batterie saranno fatte in Argentina.

Secondo i dati ufficiali della Segreteria delle Miniere, si stima che in Argentina vi sia già un investimento di circa 2 miliardi di dollari in almeno 53 progetti di capitale straniero. La mappa del litio argentino preparata dall’U.S. Geological Survey insieme all’Argentine Mining Geological Survey ha stabilito che in Argentina ci sono circa 873.000 ettari disponibili per lo sfruttamento del litio con 53 progetti di estrazione, di cui 27 con contratti di proprietà mineraria.

In questo modo, il progetto italo-argentino appena inaugurato diventa una vera e propria rivoluzione perché l’Argentina smetterà di essere un paese con un’industria estrattiva del litio per produrre il materiale essenziale per batterie di telefoni cellulari, auto elettriche o elettrodomestici.

Come spiegato dal governatore Morales, le fasi del progetto JEMSE e SERI comprendono l’assemblaggio di un impianto pilota per l’assemblaggio di batterie al litio, la produzione di celle per batterie al litio e la produzione di materiale attivo, basato su materiale estratto dalle saline di Jujuy secondo standard sostenibili ed ecologici. L’investimento si prevede di un monto complessivo di 60 milioni di dollari.

“Si prevede che il carbonato di litio sarà lavorato localmente con valore aggiunto, per essere commercializzato in Argentina e in altri mercati, con grandi benefici in termini di creazione di nuovi posti di lavoro”, ha detto l’ambasciatore Manzo …

D’altra parte, l’ambasciatore italiano ha detto che questo accordo significa “Rinnovare l’impegno tra Italia e Argentina unendo pubblico e privato”. Svilupperemo una produzione rivolta non solo all’Argentina ma anche ad altri paesi. Manzo ha detto di essere “molto orgoglioso” dell’accordo, poiché “questo investimento è come un figlio concepito nell’ambasciata fortemente voluto da entrambi i paesi, e speriamo di vederlo crescere rapidamente e in modo sano, così come i rapporti tra i due Paesi. Si stima che oggi si ottengono 12 mila tonnellate di litio all’anno, ma sono in corso progetti per aumentare la produzione a 60 mila tonnellate/anno. La scommessa del progetto italo-argentino a Jujuy potrebbe essere il punto di svolta perché la “rivoluzione del litio” sia davvero una rivoluzione con l’industria locale e non solo estrattiva.

(di Angelo Di Lorenzo)

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