E’ allarme prenotazioni turisti, primo calo in cinque anni

La spiaggia di Riccione deserta per la pioggia.
La spiaggia di Riccione deserta per la pioggia. ANSA / GIORGIO BENVENUTI

ROMA. – Con il meteo che fa le bizze, con Egitto e Turchia tornati in pista dopo le tensioni degli scorsi anni e con i prezzi più convenienti di Spagna, Grecia e Croazia, per la prima volta da cinque anni le previsioni turistiche per l’estate in Italia hanno il segno meno. Tra giugno e agosto sono attese 205 milioni di presenze, quasi 2 milioni in meno rispetto all’estate 2018 (-0,9%). Il calo coinvolge turisti italiani (-1,1%) e internazionali (-0,8%).

A lanciare l’allarme Cst per Assoturismo Confesercenti che ha organizzato a Roma un evento sul turismo dedicato in particolare al tema della legge delega al governo a cui hanno partecipato anche Luca Pastorino, presidente della Commissione turismo e Demanio dell’Anci e Riccardo Zucconi (Fratelli d’Italia) della X Commissione della Camera dei Deputati.

A soffrire sono soprattutto le aree costiere italiane (-1,4%), mentre i risultati migliori questa estate li avranno le imprese ricettive che operano nelle città d’arte/centri minori (-0,4%) e nelle località lacustri, dove si registra una domanda estera in leggerissima crescita (+0,2%). Le aree con le proiezioni meno favorevoli sono il Centro e il Sud/Isole (-1,4%). Più resilienti Nord Est e Nord Ovest.

Alle previsioni non entusiasmanti per la prossima stagione estiva si aggiunge poi un consuntivo della prima parte dell’anno a dir poco deludente: a causa del meteo pazzo, infatti, la stagione primaverile non è mai decollata, e tra gennaio e maggio si è registrato un calo di -1,7 milioni di presenze sul 2018. “Il turismo italiano è in un momento delicato” commenta Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti.

“La spinta propulsiva degli anni scorsi si sta esaurendo e riemergono le problematiche mai risolte del settore, dalle carenze infrastrutturali all’abusivismo. La delega al governo in tema di turismo è un’occasione per portare a casa una riforma mirata alla crescita: servono interventi per individuare e tutelare le figure professionali del turismo, ma anche un contrasto più efficace all’abusivismo ricettivo e un piano per ridurre le tasse sul settore”.

“L’Italia – dice Claudio Albonetti, presidente di Asshotel Confesercenti – è il turismo e per questo il governo se ne deve occupare seriamente: qual è il Comune che non ha una bella spiaggia, una meraviglia naturale, una pinacoteca, un monumento? Siamo il Paese con più siti Unesco, 21 magnifiche perle incastonate nel Mediterraneo (i Caraibi d’Europa), più di quattromila musei, 282 parchi archeologici, 536 complessi monumentali e poi borghi antichi e folclore, enogastronomia e stile di vita. In Paese così di ministeri del turismo ce ne vorrebbero due…”.

“Già da qualche anno l’Italia – conferma il presidente del Codacons Carlo Rienzi – paga la concorrenza di altri paesi esteri che, nel tempo, sono diventati estremamente competitivi sul fronte turistico come Grecia, Spagna e Croazia”.

In controtendenza – secondo la Coldiretti – crescono del 3% le presenze negli oltre 23mila agriturismo italiani. A portare un messaggio positivo anche l’Enit, secondo cui le prenotazioni dei voli di linea nel periodo gennaio-agosto 2019 sono positive. “Nel 2019 avremo dati positivi con un aumento del 3,2% delle prenotazioni. Incrementi a doppia cifra dagli Usa (29,4%) e dalla Cina (20,1%)” spiega Elena Di Raco, responsabile degli studi e ricerche dell’ente.

(di Cinzia Conti/ANSA)