Da Lennon al punk, la playlist dei Democratici per Usa 2020

Nelle fila dei candidati democratici sorprende l'ascesa di 'Mayor Pete', come ama farsi chiamare il sindaco di South Band Indiana, Pete Buttigieg.
Nelle fila dei candidati democratici sorprende l'ascesa di 'Mayor Pete', come ama farsi chiamare il sindaco di South Band Indiana, Pete Buttigieg.

NEW YORK. – Bernie Sanders entra in scena con “Power to the People” di John Lennon. Pete Buttigieg, meglio conosciuto solo come “Sindaco Pete” per il suo cognome impronunciabile, ha scelto “Never Giving Up” di Batchelor. La senatrice californiana Kamala Harris “Work That” di Mary J. Blige. Sono le canzoni che accompagneranno sul palco i candidati democratici alla Casa Bianca che questo fine settimana si ritroveranno in Iowa per il Democratic Party Hall of Fame, e dove ognuno di loro terrà un discorso.

L’Iowa è considerato lo stato chiave per eccellenza di ogni elezione presidenziale e proprio da lì partirà l’avventura delle primarie. Ma il primo test che dovranno affrontare i candidati sarà quello musicale. E sì, perché la musica gioca un ruolo fondamentale nella corsa elettorale in Usa, diventa come una seconda pelle per chi corre, e spesso vale più di uno slogan.

Da socialista, quale si definisce, non sorprende che il senatore Sanders abbia scelto un brano del 1971 che parla di dare ‘potere alla gente’. Da millennial, invece, Buttigieg è andato sul rap, con una canzone il cui titolo significa “non mollare”. Il sindaco di New York Bill de Blasio e il deputato del Texas Beto O’Rourke, entrambi patiti del punk inglese, si danno invece battaglia sulle note dei Clash: per il primo “Rudie Can’t Fail”, per il secondo “Clampdown”. La senatrice Elizabeth Warren punta sulla colonna sonora del film anni ’80 ‘Dalle 9 alle 5… orario continuato’ di Dolly Parton.

Durante la sua campagna elettorale nel 2016, Trump scelse tra gli altri il brano dei Rolling Stones “You Can’t Always Get What You Want”, facendo infuriare la leggendaria rock band. Hillary Clinton invece scelte “Fight Song” di Katie Perry, una canzone che è diventata un vero e proprio inno al potere femminile. E furono le note di Bruce Springsteen e degli U2 a portare Barack Obama due volte verso il trionfo.

(Di Gina Di Meo/ANSA)