Bonisoli: “Al Mibac creeremo un ufficio dedicato alla moda”

Il ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli.
Il ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

FIRENZE. – Il mondo della moda ha ricevuto a Firenze un’altra buona notizia: non solo i conti dell’abbigliamento maschile tengono bene segnando per il menswear nel 2018 un +2,4%, ma anche a livello politico il fashion comincia ad avere maggiore considerazione, visto che il ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli, a Palazzo Vecchio, nel corso dell’inaugurazione di Pitti Uomo 96, celebrativa dei 30 anni del salone della moda maschile fiorentino, ha annunciato la creazione di un “ufficio ministeriale dedicato solo ai settori moda e design, uno sportello specifico all’interno del Mibac” per soddisfare le esigenze di questo importante comparto dell’industria italiana.

“A capo di questo ufficio metteremo una persona che conosca le dinamiche esatte di questo mondo, a interagire con chi lavora in questo modo – ha aggiunto – anche se all’interno della macchina statale ci sono persone sensibili, che sanno tradurre in provvedimenti, in atti pubblici, le esigenze del mondo della moda, penso che alla fine saremo molto più efficaci, potremo ottenere dei risultati che durano nel tempo e alla fine potremo proteggere e aiutare nel modo più forte e deciso una delle industrie fondamentali di questo paese”.

Bonisoli ha parlato a margine anche dei musei autonomi, annunciando “l’abolizione dei consigli d’amministrazione con efficacia probabilmente dal 1 gennaio prossimo”. “I musei – ha spiegato – avranno un’approvazione del bilancio che sarà direttamente collegata al ministero e non sarà più delegata a un Cda, di cui, per quello che ho visto, non ho verificato l’efficacia”.

L’eliminazione dei Cda, ha sottolineato Bonisoli “avverrà nel momento in cui il provvedimento normativo sulla riforma dei musei verrà approvato: dopodiché una volta approvato c’è un periodo d’entrata in vigore che molto probabilmente coinciderà con il 1 gennaio. Questo per evitare storture a livello di budget”.

Sul palco all’apertura di Pitti c’era anche il presidente di Pitti Immagine Claudio Marenzi che ha elencato tutti gli eventi di Pitti Uomo 96 e i suoi ospiti, e il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, che ha ricordato che “siamo davanti ad una nuova sfida come paese parte dell’Europa, con una una Cina che vuole diventare il più grande paese esportatore e gli Usa che fanno la loro politica dei dazi”.

Il numero uno dell’Ice Carlo Maria Ferro ha sottolineato invece come l’Istituto per il Commercio con l’Estero punti ai giovani e alle start up. Tra gli interventi più accesi quello del sindaco di Firenze Dario Nardella, che non ha risparmiato bordate al governo, anche in presenza del ministro Bonisoli, per il “mancato invio della notifica a Bruxelles per sbloccare un finanziamento di 150 milioni di euro già stanziati, per la realizzazione della nuova pista dell’aeroporto di Firenze”.

Anzi, secondo Nardella: “oggi abbiamo tutto il diritto e il dovere di dare a questo paese un aeroporto degno di questo nome, che serve anche per far crescere le manifestazioni come Pitti Uomo. Lavoriamo insieme gomito a gomito: se c’è una cosa che il mondo dell’impresa non sopporta più è vedere la politica rissosa e faziosa, che invece di mettere al centro l’obiettivo del paese mette al centro il proprio tornaconto. Vale per tutti noi, per tutta la classe dirigente di questo paese”.

Infine i premi, il Pitti Immagine Uomo a Marco Boglione, fondatore di BasicNet, il premio alla carriera a Luigi Settembrini ideatore della prima Biennale della Moda a Firenze nel 1996.

(dall’inviata Patrizia Vacalebri/ANSA)