Tokayev trionfa in Kazakistan, l’Osce boccia il voto

Kazakistan: Kassym-Jomart Tokayev depositando il suo voto nell'urna.
Il preisdente di Kazakhstan Kassym-Jomart Tokayev depositando il suo voto nell'urna. Immagine d'archivio. EPA/IGOR KOVALENKO

MOSCA. – Il presidente in carica kazako, Kassym-Jomart Tokayev, successore di fatto nominato dal primo (e finora unico) presidente e padre della patria Nursultan Nazarbayev, ha vinto le elezioni con il 70,76% dei voti, confermando così gli exit-poll. Non che ci fosse questa gran suspense sul responso delle urne: l’attenzione infatti era più sullo svolgimento, che sul risultato.

E l’Osce non a caso ha bocciato il processo elettorale. Secondo George Tsereteli, coordinatore della missione Odihr dell’Osce, sono state infatti registrate “violazioni delle libertà fondamentali e pressione sull’opinione pubblica”. Ha inoltre destato preoccupazione l’ondata di fermi e arresti ai danni di “manifestanti pacifici” nel giorno del voto.

L’Osce poi ha individuato “irregolarità significative” nelle procedure di conteggio dei voti in tutto il Paese, segnalate da almeno metà degli osservatori. Insomma, non benissimo. Tokayev però ha tirato dritto. Per quanto riguarda l’insufficienza dell’Osce si è detto “calmissimo” e non ha esitato a dipingere uno scenario alternativo, decisamente più roseo.

“L’affluenza alle urne è stata molto alta, nessuno ha costretto nessuno a votare e tutto si è svolto in modo naturale: pertanto ci sono tutti i motivi per esprimere soddisfazione per i risultati elettorali”, ha detto in conferenza stampa. Sui fermi, poi, ha accusato non meglio precisate “influenze estere” che avrebbero istigato gli scontri, nonché l’uso “a scopi distruttivi” dei social. Tokayev ha infine precisato che il Kazakistan darà priorità nella cooperazione ai suoi vicini di casa – Russia, naturalmente, ma anche Cina e paesi dell’Asia Centrale – incassando subito la telefonata di congratulazioni di Vladimir Putin.

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