Minibot: cosa sono, i rischi per debito ed Euro

Claudio Borghi, deputato della Lega Nord e presidente della Commissione bilancio della Camera, presenta i minibot.
Claudio Borghi, deputato della Lega Nord e presidente della Commissione bilancio della Camera, presenta i minibot.

ROMA, 7 GIU – I minibot sono un surrogato di titolo di stato che non viene assegnato in un’asta del Tesoro con un rendimento deciso dal mercato ma si tratta di un titolo infruttifero e privo di scadenza. Inoltre mentre i titoli di stato sono oramai dematerializzati, il minibot, nelle intenzioni dei suoi fautori, è destinato alla circolazione cartacea, con una imitazione cromatica e di formato delle regolari banconote in euro.

Anche per questo gli operatori di mercato lo hanno definito un passo verso l’uscita dell’Italia dall’euro specie dopo che una mozione approvata in maniera bipartisan dalla Camera (ma ripudiata poi dal Pd) li ha indicati come possibilità per pagare i debiti della P.a.

La Banca d’Italia e poi la Bce, hanno avvisato dei rischi della creazione di una ‘moneta parallela’. Il presidente Mario Draghi è stato lapidare: “i minibot o sono valuta, e quindi sono illegali, oppure sono debito, e dunque lo stock del debito sale”. Impostazione condivisa anche da Confindustria che li ha assimilati “ai soldi del Monopoli”.

Secondo il presidente della commissione Bilancio della Camera, il leghista Claudio Borghi che ne propugna l’uso da anni, “non sono una moneta” e “sono debito” ma “non sono nuovi debiti, perché derivano da debiti già esistenti che lo Stato ha verso i fornitori e i cittadini”. Daranno una “spinta alla domanda interna” ed “essendo cartacei non possono essere spesi in giro per il mondo o su Amazon, ma saranno impiegati per l’acquisto nel commercio al dettaglio: negozi, bar, ristoranti”.

Il docente della Bocconi Tommaso Monacelli in un articolo su La Voce, li definisce “una favola” e spiega che se sono emessi “per pagare le tasse”, “sarebbero del tutto identici a un taglio delle imposte o, in modo equivalente, a un incremento di debito pubblico”. Se “utilizzati per i crediti con la Pa, sarebbero del tutto inutili”. “Lo Stato starebbe scambiando una passività (i pagamenti dovuti), con un’altra passività (i buoni del tesoro emessi per finanziarsi). L’unica ragione per farlo sarebbe quella di tassare implicitamente le povere imprese creditrici. Se un’impresa venisse pagata in minibot oggi, potrebbe scontare il proprio credito solo più tardi al momento di pagare le tasse dovute”.

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