Conte attende i ballottaggi, stretto tra Ue e Flat tax

Hanoi: Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è intervenuto all'evento "The Italian Technologies for Vietnam’s Smart and Circular Economy".
Hanoi: Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è intervenuto all'evento "The Italian Technologies for Vietnam’s Smart and Circular Economy". (Foto Ufficio Stampa Presidenza del Consiglio)

HANOI. – Le cadenze elettorali segnano sin dal suo principio il governo giallo-verde. E il premier Giuseppe Conte, quando da Hanoi dice sostanzialmente che bisogna far posare la polvere prima di vedere se il suo ultimatum ai due vicepremier abbia effetto, ne è consapevole. Nulla, nella sostanza, si muoverà prima della settimana prossima, quando dai ballottaggi Matteo Salvini avrà avuto nuovi indizi sul peso della Lega e, allo stesso tempo, il negoziato con l’Ue per evitare la manovra correttiva sarà chiamato ad entrare nel vivo.

Saranno quelli, nella strategia di Conte, i giorni delle prime decisioni vere. Giugno sarà il mese decisivo per il negoziato con l’Ue? “Si lavora già da domani”, assicura il premier prima di mettersi nell’auto che lo porta all’aeroporto di Hanoi. E il capo del governo, proprio mentre è in volo, incassa di fatto un primo punto: quel vertice a due tra Salvini e Luigi Di Maio che ieri aveva in qualche modo “chiamato”.

Non è chiaro, per ora, se Conte sia stato informato sull’imminente vertice prima di salire sull’aereo. Ma, di certo, nella sua strategia un chiarimento “a due” tra i vicepremier era opportuno e forse anche necessario prima di sedersi in tre al tavolo e, ancor di più, prima di convocare ufficialmente il Cdm. E la settimana prossima, inevitabilmente, a Palazzo Chigi si parlerà anche di Europa.

Il taglio di Quota 100 e reddito di cittadinanza “non è assolutamente all’ordine del giorno”, assicura Conte da Hanoi, in piena linea con il suo vice pentastellato. Ma il nodo è un altro, e riguarda la messa in campo della Flat tax. Per l’Europa la misura in queste condizioni è inattuabile. Per Salvini è la nuova bandiera con cui sigillare la sua ascesa.

Conte, stretto tra questi due fuochi, prende tempo, spiegando che la misura è una “priorità” e che, anzi, lui mira ad una riforma organica del fisco. Parole che, secondo più di un’autorevole fonte della maggioranza, nascondono un sostanziale scetticismo per l’applicabilità del provvedimento così come annunciato dalla Lega. E, parallelamente al negoziato sulla manovra, il premier si farà portavoce di quello per i top job europei, dove tra M5S e Lega c’è una sostanziale convergenza.

Per il governo italiano è prioritario ottenere una tra la commissione al Commercio, alla Concorrenza o, come terza scelta, all’Industria. E a Palazzo Chigi si respira un moderato ottimismo sfruttando quel criterio geografico che è tra gli elementi chiave per l’assegnazione dei commissari.

Giugno sarà un mese decisivo anche per questo. Ma, da qui all’autunno, è con la commissione uscente che Conte dovrà confrontarsi mettendo sul tavolo i dati del Mef per evitare una manovra-bis già in estate. Del resto, anche in Vietnam, è plausibile che all’orecchio di Conte sia giunto l’allarme delle aziende italiane (presenti 400 imprenditori al III Dialogo di alto livello Italia-Asean). “Gli imprenditori dicono tutti di mettersi d’accordo con l’Ue. Sono terrorizzati dalle follie di Salvini”, spiega Enrico Letta, organizzatore dell’evento assieme al think tank European House-Ambrosetti.

(dell’inviato Michele Esposito/ANSA)

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