Coppa America, Messi: “Vinco con l’Argentina e poi smetto”

Lionel Messi sfiduciato con le mani in faccia dopo l'ennesima brutta figura della nazionale argentina.
Lionel Messi sfiduciato con le mani in faccia dopo l'ennesima brutta figura della nazionale argentina.

ROMA. – “Prima di ritirarmi voglio vincere qualcosa con l’Argentina e continuerò a lottare per questo sogno”: è la promessa di Leo Messi a due settimane dal via della Coppa America, mai vinta in carriera con la maglia dell’Albiceleste. In una lunga intervista a Fox Sports la ‘Pulce’ parla un po’ di tutto, del presente come del passato, dei suoi compagni e maestri, a cominciare da Pep Guardiola “un insegnante unico, è un allenatore che vede in anticipo quello che succede nel calcio”, per passare ai suoi compagni di ieri (“Mi mancano Xavi e Iniesta. Neymar è un fenomeno, parlo sempre con lui, anche su WhatsApp”) e di oggi, come Luis Suarez che il n.10 difende a spada tratta: “Lo hanno attaccato dicendo che aveva preferito la Coppa America alla finale della Coppa del Re, ma la verità è che Luis si trascina un infortunio da tanti mesi e gioca con dolori. Dopo il Liverpool è arrivato un momento in cui non ne aveva più, diranno che è mio amico e non posso parlare male di lui, ma la realtà è questa”.

Sempre innamorato del pallone (“Mi diverto ancora come un bambino, il giorno che non succederà più smetterò”), Messi non ha dimenticato il clamoroso ko di Liverpool (“Una bruttissima serata, dove abbiamo commesso tantissimi errori”) ma adesso dice di pensare solo alla nazionale: “Mi sento uno del gruppo, l’ho detto anche all’allenatore. Alla Coppa del Mondo in Qatar, manca ancora tanto e non so se ci arriverò, vedremo. Sabella è stato il ct che più mi è piaciuto in nazionale ma anche avere Maradona come ct è stato speciale. Era molto bravo in tutto”.

Messi chiude l’intervista parlando anche del suo grande rivale in campo, Cristiano Ronaldo: “A inizio stagione ho detto che senza Cristiano il Real avrebbe potuto avere problemi e la cosa ha dato fastidio a qualcuno, ma era la verità. D’altronde, come si fa a non sentire la mancanza di un calciatore che fa 50 gol a stagione? La verità è che Cristiano manca anche alla Liga, perché sono i migliori giocatori che rendono più competitivo il campionato. Mi sarebbe piaciuto fosse rimasto, anche perchè la nostra rivalità ci faceva diventare sempre migliori”.

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