Serie A: da Pastore a Icardi, la rosa dei flop

Mauro Icardi sbaglia il rigore in Inter-Empoli ed esce tra i fischi dei tifosi.
Mauro Icardi sbaglia il rigore in Inter-Empoli ed esce tra i fischi dei tifosi.

ROMA. – Il rendimento incerto di Olsen, quello inferiore alle attese di Milikovic-Savic, l’inconsistenza di Pastore, la metamorfosi e il misterioso declino di Icardi. Sono queste quattro delle maggiori delusioni della stagione che formano l’ossatura del ‘flop 11’ della stagione che potrebbe schierarsi così: Olsen, D’Ambrosio, Vitor Hugo, Wallace, Biraghi, Milinkovic-Savic, Pastore, Calhanoglu, Simeone, Icardi, Scick.

OLSEN: impossibile non far rimpiangere Alisson, ma il nazionale svedese delude dopo le buone prove a Torino e Napoli. Poi la debolezza della difesa gli leva certezza e, dopo l’1-4 col Napoli, Ranieri gli preferisce Mirante che fa un figurone.

D’AMBROSIO: favorito dal mediocre inserimento di Vrsaljko gioca tanto, ma spesso il suo rendimento è deludente e sfigura nel confronto con Asamoah. Spalletti a volte gli preferisce Cedric.

VITOR HUGO: brutta stagione per il brasiliano della Fiorentina. Procura un rigore all’Inter, si fa espellere col Parma.

WALLACE: alterna buone prove (Juve, un gol a Marsiglia) ad altre disastrose. Male con viola e Samp, poi va in tilt con l’Atalanta: ha responsabilità nei tre gol che allontano la zona Champions.

BIRAGHI: un inizio positivo (Samp, Atalanta e Frosinone e un gol importante alla Polonia in azzurro), poi un progressivo declino, specie quando trova esterni veloci e ficcanti.

MILINKOVIC-SAVIC: Il campione talentuoso spiana la vittoria in Coppa Italia ma, a parte rari lampi (punizione gioiello col Bologna), fallisce la stagione. A lungo fuori forma, poi infortunato, è l’ombra del centrocampista valutato oltre 100 mln. Ma ha classe e mezzi per tornare quello delle ultime annate.

CALHANOGLU: due gol importanti, a Bergamo e a Firenze, ma una stagione in chiaroscuro, con molte insufficienze, specie nelle gare con le big. Probabile un suo ritorno in Germania.

PASTORE: arrugginito da anni di panchina nel Psg, col fardello di cinque lunghi infortuni, è il peggior flop romanista. Promettente avvio (gol di tacco con Atalanta e Frosinone) poi buio assoluto. Tanta classe ma senza nerbo e a velocità ridotta.

SIMEONE: doveva essere l’anno della consacrazione, ma a parte alcune prove (Chievo, Empoli, Spal e Roma) non è all’altezza di Chiesa e, con l’arrivo di Muriel, perde il posto di titolare.

ICARDI: Esce tra i fischi dopo il rigore sbagliato con l’Empoli concludendo forse la sua storia con l’Inter. Un anno strano: andata importante con doppiette alla Spal e alla Lazio, buone gare in Champions. Poi tensione con Spalletti, un misterioso infortunio dopo aver perso la fascia di capitano. Separato in casa, abulico e distratto, paga anche la presenza ingombrante della moglie.

SCHICK: Ancora in anno in negativo. Tanta panchina con Di Francesco, discreto spazio con Ranieri nelle prime gare. Gol col contagocce, qualche prestazione generosa ma tante inconcludenti.

Inferiori alle attese anche le prove di molti altri giocatori: fra i portieri Lafont, fra i difensori Albiol, Cionek, Goldaniga, Rossettini, fra i centrocampisti Svanberg, Rigoni, Vecino, Fernandes, tra gli attaccanti Immobile e Zaza.

SVA/ S0B QBXB

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