Via Leonardo e Gattuso, anno zero per il Milan di Elliott

Un pensieroso Gennaro Gattuso lascia il campo.
Un pensieroso Gennaro Gattuso lascia il campo. Archivio. ANSA/SERENA CAMPANINI

MILANO. – A Casa Milan non c’è nemmeno il tempo per metabolizzare il giorno degli addii di Leonardo e Gattuso che Ivan Gazidis si è già messo in moto, alla ricerca dei loro sostituti. I rossoneri infatti si ritrovano senza più i capisaldi dell’area sportiva, senza direttore tecnico e senza allenatore, con un Maldini ancora in bilico e in attesa entro fine mese di un verdetto della Uefa che potrebbe anche portare all’esclusione dall’Europa League.

L’identikit di chi verrà – la scelta arriverà in tempi brevissimi, assicurano – è presto fatto: un direttore sportivo capace di scovare talenti, un allenatore in grado di valorizzarli secondo la filosofia dell’approccio sostenibile. E’ la strategia del fondo Elliott, al suo vero anno zero dopo aver rilevato il club lo scorso luglio, per rientrare dal rosso di bilancio di 126 milioni di euro, la visione contro cui si sono scontrate le diverse ambizioni di Leonardo e Gattuso, poco in sintonia sui metodi di allenamento e stili di gioco ma entrambi convinti che non ci potessero essere le condizioni minime per continuare.

Il ds non sarà però Campos del Lille, di cui si era parlato come possibile consulente esterno: la proprietà sente la necessità di avere un dirigente operativo a stretto contatto con la squadra, ruolo che non pare però intenzionata ad affidare a Paolo Maldini. Il futuro della storica bandiera resta tutto da decifrare: la proprietà lo vorrebbe confermare con gli attuali poteri ma lui si è preso del tempo per dare una risposta.

Serpeggia il nome di Igli Tare ma Lotito potrebbe mettersi di traverso. Per la panchina si parla di Simone Inzaghi, Giampaolo o Gasperini ma non sono escluse possibili alternative, da Jardim ad Allegri. Deciderà tutto Gazidis, il manager scelto dalla famiglia Singer per rilanciare il club.

L’ad ha preso atto delle dimissioni di Leonardo dopo appena 10 mesi, capito la scelta di Gattuso e ha ringraziato entrambi: ”Leo è tornato in un momento di necessità, ha messo il cuore per gestire una congiuntura complicata, ha trasmesso energia e ambizioni alla squadra. Ho avuto poi il privilegio di conoscere Rino in questi sei mesi, ha dato tutto se stesso portando il Milan al più alto punteggio in classifica dalla stagione 2012/13. Ha lavorato senza sosta, assumendosi sempre tutte le responsabilità, ponendo il club al di sopra di qualunque altro interesse”.

Gattuso, apparso piuttosto nervoso al suo arrivo a Casa Milan tanto da prendersela con l’addetto alla sicurezza per non aver aperto subito la sbarra e uscito da una porta secondaria, rinuncia a due anni di contratto e 10 milioni lordi ma i membri del suo staff saranno liquidati per intero, come patteggiato con il club.

”E’ stata una scelta sofferta ma ponderata – le parole di congedo al sito di ‘Repubblica’ -, una decisione non facile ma che dovevo prendere. Non c’e’ stato un momento preciso in cui l’ho maturata, è stata la somma di questi diciotto mesi da allenatore di una squadra che per me non sarà mai come le altre. Mesi che ho vissuto con grande passione, mesi indimenticabili. Rinuncio a due anni di contratto? Sì, perché la mia storia col Milan non potrà mai essere una questione di soldi”. L’ultimo regalo dell’ultima bandiera che si ammaina.

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