Entra in vigore la legge, boom di matrimoni gay a Taiwan

Due coppie dello stesso sesso si baciano dopo la cerimonia del matrimonio in Taiwan.
Due coppie dello stesso sesso si baciano dopo la cerimonia del matrimonio. Immagine di archivio .(ANSA/AP Photo/Johnson Lai)

PECHINO. – Taiwan ha celebrato oggi 526 nozze gay, a una settimana dal via libera parlamentare e nel giorno di entrata in vigore della legge sulla legalizzazione dei matrimoni tra partner dello stesso sesso, a due anni dalla bocciatura della Corte costituzionale di un assetto “discriminatorio”. Una decisione senza precedenti in Asia, maturata malgrado le fortissime resistenze interne da parte di frange conservatrici e religiose, e che ha spinto invece l’isola a confermare il ruolo di guida continentale nella difesa dei diritti Lgbt.

Sul totale delle cerimonie segnalato dai media locali, a fine giornata le nozze tra uomini sono state 185 e quelle tra donne 341. Tra le registrazioni figurano anche 15 matrimoni misti, tra partner taiwanese e di nazionalità diversa: una tipologia ancora lacunosa sui diritti e trascurata dalla nuova normativa. Venti coppie sono andate in mattinata all’ufficio dello stato di famiglia del distretto di Xinyi, nella capitale Taipei, tra celebrazioni e festeggiamenti dedicati a una giornata storica.

La scrittrice Chen Xue e la partner Antonia Chen, sposate da 10 anni, hanno completato l’iter con la registrazione: appena tre minuti di procedura frutto di una battaglia trentennale. “Oggi è soltanto l’inizio. Spero – ha commentato all’uscita – che la nostra società possa diventare più tollerante verso l’omosessualità e più consapevole della parità di genere”.

Una sfida non facile, ma che di sicuro ha segnato una svolta importante, per il momento: “un viaggio stimolante e un esempio per l’intero mondo”, ha scritto sul profilo Facebook l’American Institute, l’ambasciata Usa de facto a Taipei. “Solo in una democrazia come è quella di Taiwan, i diritti umani e i diritti civili sono protetti e coltivati”.

I matrimoni gay non sono riconosciuti a Hong Kong o nella Cina, che vede l’isola parte integrante del suo territorio destinato a riunirsi alla madrepatria anche con la forza, se necessario, come ha più volte detto il presidente Xi Jinping. E dall’altro parte dello stretto, dove è aumentata l’apertura sociale verso l’omosessualità, molti cinesi si sono congratulati ancora per la svolta di Taiwan sui social network locali, come Weibo, a una settimana dal via libera del parlamento alla legge.

“Per una volta penso che la legalizzazione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso possa avere un impatto sul governo cinese, con l’ascolto dei nostri appelli”, ha scritto un utente con uno slancio di ottimismo.

(di Antonio Fatiguso/ANSA)

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