Caos a Vienna, si dimettono tutti i ministri populisti

Il cancelliere austriaco Sebastian Kurz arriva alla conferenza stampa.
Il cancelliere austriaco Sebastian Kurz arriva alla conferenza stampa. EPA/CHRISTIAN BRUNA

BERLINO. – Caos totale a Vienna. Dopo le dimissioni del vicecancelliere, il populista di destra Hans Christian Strache, il cancelliere Sebastian Kurz ha cacciato anche il titolare dell’Interno dell’Fpoe Herbert Kickl. Un minuto dopo, si sono dimessi tutti gli altri ministri del partito di ultradestra ora guidato dall’ex candidato alle presidenziali Norbert Hofer, che aveva fissato nella permanenza di Kickl al governo la linea rossa per non abbandonare tutto.

Dopo tre giorni di bufera seguiti al video di Strache che ha mandato in tilt la politica austriaca, nel pomeriggio Kurz aveva annunciato di aver “proposto” al capo dello Stato Alexander Van der Bellen “l’allontanamento del ministro dell’Interno”, annunciando che le funzioni degli Interni sarebbero state assunte “da alti funzionari in modo che il governo mantenga la capacità di agire”.

Tanto è bastato per far precipitare tutto. L’unica certezza ora a Vienna è che agli inizi di settembre si tornerà alle urne. Quanto al resto, è un’infinità di interrogativi. Kurz riuscirà a reggere il governo nei mesi che mancano alla data delle elezioni anticipate senza l’Fpoe di cui Strache è stato il leader fino a quando è stato azzoppato dall’ormai famigerato video diffuso dai media tedeschi che lo ritraggono offrire favori ad una falsa ereditiera russa in cambio di fondi neri per il suo partito?

Ma ci sono altri interrogativi: chi ha realizzato quel video che ha gettato sugli estremisti di destra, al governo da diciotto mesi, una sinistra ombra di corruzione? C’entrano qualcosa i vertici russi, che oggi si sono affrettati a negare ogni coinvolgimento nella vicenda? E perché quel video, girato a Ibiza nel 2017, è saltato fuori proprio a una settimana dalle elezioni europee?

Gli esponenti di punta dell’Fpoe, prima di annunciare le dimissioni dal governo, hanno accusato per tutto il giorno Kurz di “mirare solo al potere, cercando di screditare e dividere gli alleati”. Il cancelliere ha ribattuto denunciando di aver percepito dai colloqui con l’Fpoe che i suoi (ex) alleati “non hanno ben capito la portata dello scandalo e del biasimo ricevuto” dal Paese. E ha chiesto di fare “piena luce” sulla vicenda: ovvio che proprio il ministero dell’Interno non poteva continuare ad essere guidato da un esponente dello stesso partito finito nella bufera. Da qui la decisione di mandarlo via.

Intanto nei sondaggi l’Fpoe crolla e crescono i democristiani. I populisti di destra avrebbero perso 4 punti arrivando al 18%, mentre i popolari di Kurz volano al 38%, dal 31,5% preso alle ultime elezioni. Dopo aver perso la poltrona di vicecancelliere infine, Strache rischia di perdere anche la moglie, che al tabloid ‘Heute’ ha fatto sapere di non aver per nulla apprezzato la performance machista del consorte con l’avvenente russa nel video incriminato. “Sono scioccata – ha detto Philippa Strache – devo pensare”.

(di Francesco Bongarrà/ANSA)

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