Gli svizzeri votano a favore della stretta sulle armi

Un negozio con la vetrina delle armi in vendita.
Un negozio con la vetrina delle armi in vendita. EPA/ALEXANDRA WEY

GINEVRA. – Schiacciante vittoria del sì in Svizzera alla legge per inasprire le norme sul possesso d’armi. Chiamati alle urne, il 63,7% dei votanti si è espresso a favore delle modifiche della legge sulle armi approvata dal parlamento per adeguare la legislazione elvetica alla direttiva dell’Unione europea nel contesto della lotta al terrorismo. Le nuove disposizioni sono state approvate da tutti i cantoni ad eccezione del Ticino dove il testo è stata respinto dal 54,5 % dei votanti.

La legge modificata prevede in particolare l’obbligo di contrassegnare tutte le parti essenziali di un’arma e inserisce le armi semiautomatiche dotate di grandi caricatori, che permettono di sparare a raffica senza ricaricare, nella categoria delle armi vietate. Tali armi potranno continuare a essere acquistate e utilizzate nel tiro sportivo, ma sarà necessaria un’autorizzazione eccezionale.

Il sì emerso dalle urne ha diverse chiavi di lettura: manifesta la volontà di accrescere la protezione contro la violenza armata ma esprime anche la volontà di salvaguardare i rapporti con l’Ue. Con la revisione della legge, la Svizzera recepisce infatti la nuova direttiva europea sulle armi, adottata da Bruxelles dopo gli attentati di Parigi, Bruxelles e Copennaghen. L’obiettivo è di ridurre i rischi che armi automatiche e semiautomatiche siano trasferite verso i mercati illegali e che finiscano nelle mani di criminali e di terroristi.

Pur non essendo membro dell’Ue, ma essendo associata all’accordo di Schengen, anche la Svizzera è tenuta a recepire nel proprio diritto le nuove disposizioni. Un rifiuto sarebbe stato carico di conseguenze, aveva ammonito il governo. Ma la vittoria del sì non era del tutto scontata.

Gli svizzeri hanno un rapporto speciale con pistole e fucili e secondo i dati citati dalla stampa, la pacifica Confederazione figura al 16mo posto tra i Paesi più armati al mondo con circa 27,6 armi da fuoco civili per ogni 100 abitanti. I militari rossocrociati possono conservare in casa il fucile d’assalto semiautomatico e la tradizione elvetica del tiro sportivo resta viva nel Paese. Il referendum era stato promosso dalla ‘Comunità d’interesse Tiro Svizzera’, appoggiata dal partito di destra e anti-Europa Udc, principale formazione politica del Paese.

(di Silvana Bassetti/ANSA)

Lascia un commento