Egitto punta sulla tecnologia per la rinascita del turismo

Egitto: le Piramidi uno dei richiami turistici principali del Paese.
Egitto: le Piramidi uno dei richiami turistici principali del Paese.

IL CAIRO. – Rania al Mashat, ministra del turismo in Egitto, punta tutto sull’innovazione per un “settore trainante” che nel suo paese vale il 20% dell’economia. “Abbiamo impostato una riforma del settore in questo senso”, dice al Cairo in un incontro con la stampa italiana per la presentazione della nuova serie del programma di Roberto Giacobbo, ‘Freedom. Oltre il confine’, per Retequattro in otto puntate dal 22 maggio.

“Vogliamo innovare il turismo in primo luogo attraverso un uso più massiccio e consapevole della tecnologia – spiega Rania al Mashat – per rilanciare l’immagine dell’Egitto del mondo in modo contemporaneo”. Nel 2018 sono arrivati in Egitto 11 milioni 346mila turisti di cui 421mila dall’Italia, “ma in questi primi mesi del 2019 – dice la ministra – c’è stato un incremento del 40% rispetto all’anno scorso. Sono arrivati già oltre 100mila italiani quest’anno. Prima erano concentrati in gran parte sulle mete balneari, ora speriamo che possano visitare anche l’Egitto classico”.

Gli italiani quindi nel 2019, nelle aspettative dell’ufficio del turismo egiziano, dovrebbero superare i 500mila. Comunque la metà del milione di italiani che nel 2010 si recarono a visitare l’Egitto. Per risollevare le sorti del settore si lavora ad esempio al GEM, Grand Egyptian Museum, chiamato anche il Giza Museum, il nuovo museo archeologico del Cairo (su un progetto di Heneghan Peng di Dublino) che sarà inaugurato probabilmente a fine 2020.

Le pareti nord e sud dell’edificio, realizzate in una pietra traslucida così come in origine erano quelle delle Piramidi, si allineano direttamente con la Piramide di Cheope e la Piramide di Micerino e il complesso sarà collegato alla piana della Necropoli di Giza attraverso una nuova strada. Conterrà un totale di 100mila pezzi, tra cui gli oltre 5mila dell’arredo completo della tomba di Tutankhamon, dal Museo Egizio del Cairo, che rimarrà ma dal quale proverranno anche moltissimi altri reperti, oltre che da Luxor, Minya, Sohag, Assiut, Beni Suef, Fayoum, Delta e Alessandria.

E’ stata già portata lì la gigantesca statua di Ramses che si trovava nell’omonima piazza del Cairo, alta più di 12 metri, ma che, nelle dimensioni del museo che sarà il più grande al mondo, sembra piccolissima. L’aumento dei turisti nel 2019 “è dovuto ad una rinnovata percezione di sicurezza – spiega ancora la ministra Rania al Mashat rispondendo ad una domanda in merito – ed anche ad una stabilità politica che senza dubbio aiuta”.

Non aiuta invece la difficoltà dei rapporti politici con l’Italia dopo il caso Regeni: “I rapporti con l’Italia – dice la ministra, dopo aver spiegato che la questione non è assolutamente di sua competenza – sono sempre stati importanti. Gli egiziani – aggiunge in proposito – sono un popolo gentile e cortese e sono rimasti scossi da questa vicenda. Ma visto che le relazioni e gli investimenti economici tra i due paesi continuano, lo hanno messo non dietro le spalle ma solo di lato per cercare di procedere comunque anche di fronte ad un fatto veramente molto triste”.

(dell’inviata Elisabetta Stefanelli/ANSA)