Cyber-gang svuota quaranta mila conti, rubati cento milioni

Una persona legge sullo schermo del computer le mail di un ciber attack.
Una persona legge sullo schermo del computer le mail di un ciber attack. EPA/SEDAT SUNA

BRUXELLES. – Avevano messo insieme un bottino da cento milioni di dollari, ripulendo i conti correnti di 40 mila vittime: la cyber-gang internazionale, che truffava gli utenti di Internet usando un malware insidioso, capace di catturare i dati bancari anche di imprese e istituzioni, è stata smantellata da una complessa operazione di polizia, a cui hanno preso parte anche Europol e Fbi, con indagini negli Stati Uniti, in Bulgaria, Germania, Georgia, Moldavia e Ucraina.

Tra gli sfortunati che hanno scoperto i propri conti prosciugati dalla banda – composta da cinque russi ancora in fuga, un bulgaro, un moldavo, e altri hacker arrestati a Pittsburgh – anche uno studio legale di Washington, una chiesa in Texas, un’impresa che produce mobili in California, un casinò nel Mississippi, e una ditta specializzata in asfaltature della Pennsylvania.

Il malware usato dai cyber-criminali, entrati in affari tra loro grazie a inserzioni dei forum online, era GozNym, una sorta di “mostro a due teste” (così l’hanno definito gli inquirenti), nato dalla combinazione e dal perfezionamento dei virus Nymaim e Goz. La gang era riuscita a infettare oltre 41 mila computer, attraverso l’invio di e-mail spam dall’aria innocua, che una volta aperte permettevano di scaricare il malware sulle macchine: una sorta di cavallo di Troia che lasciava mano libera agli hacker nella registrazione delle credenziali di accesso bancarie.

Ma il meccanismo criminale era altamente sofisticato: i soldi rubati infatti venivano persino ‘ripuliti’ attraverso passaggi da conti correnti di istituti di credito, di cui la banda aveva acquisito il controllo, e trasformati in bitcoin.

Dieci membri della gang devono rispondere negli Usa di una serie di reati, tra cui il furto di denaro e il riciclaggio attraverso conti bancari statunitensi e stranieri. Tra i componenti anche il ‘capo’ della rete, oltre al suo assistente tecnico, fermati in Georgia. Cinque cittadini russi sono invece ricercati, tra cui quello che ha sviluppato GozNym e ne ha supervisionato la gestione. Un altro complice, che aveva come compito di rilevare i conti bancari, è stato estradato dalla Bulgaria negli Usa per essere processato. In Moldavia è stato invece fermato quello che ha crittografato il malware, e altre due persone sono sotto accusa in Germania per il riciclaggio del denaro.

Lascia un commento