Adunata alpini: Milano in festa per le Penne nere

Durante la adunata degli Alpini a Milano con un'auto d'epoca della Fiat
Durante la adunata degli Alpini a Milano. (ANSA)

MILANO. – Milano si è stretta intorno alle Penne nere nel giorno del ‘raduno del Centenario’, la 92ma Adunata nazionale che coincide con i 100 anni dell’Associazione Nazionale Alpini, fondata nel 1919 da un gruppo di reduci proprio in città nella Galleria Vittorio Emanuele II. Lo ha fatto per tre giorni, senza sosta, riempiendo strade e piazze oggi, durante il tradizionale sfilamento, ma anche nelle scorse sere, nel centro e in periferia, in parrocchie e parcheggi, tra cori e fanfare.

“Milano non è mai stata così alpina”, commentava in piazza Duomo un generale in congedo osservando la muraglia di persone che applaudivano, due ali di folla che si snodava ininterrottamente dai Bastioni di Porta Venezia – dove alle 9 ha avuto avvio il corteo – fino al Castello Sforzesco, dove, in piazza del Cannone, è stata allestita una ‘cittadella’. “Gli Alpini sono il simbolo dell’Italia che si è riunita, che ha affrontato due guerre, ne è uscita, e si è ricomposta. Continuano a essere un simbolo molto importante del nostro Paese”, ha detto il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, che era accompagnata dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale di Squadra aerea Enzo Vecciarelli.

Sul palco, oltre al Ministro Trenta, c’erano il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, il prefetto, Renato Saccone. Tra gli altri vertici militari c’erano il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale di Corpo d’Armata Salvatore Farina, il comandante delle Truppe alpine, generale di Corpo d’Armata Claudio Berto, e il generale Claudio Graziano, presidente del Comitato militare dell’UE.

Le Penne nere hanno sfilato con alla testa lo striscione ‘100 anni coraggio impegno’ seguiti da un reggimento in armi e da tutte le sezioni, italiane ed estere, e dalla Protezione Civile, di cui formano l’ossatura. La prima regione a sfilare è stata la Sicilia, l’ultima quella ospitante, con alla fine si è inscenato il tradizionale passaggio della ‘stecca’ alla città del prossimo raduno, Rimini. Tra i radunisti ha emozionato (anche il ministro Trenta) la presenza di Silvio Biasetti, 106 anni compiuti il 2 maggio scorso. Il reduce fa parte della sezione Ana di Biella: “È un personaggio – hanno detto gli alpini presenti – non perde mai un raduno”.

Tra i soldati in servizio attivo c’era invece una delle 6 medaglie d’oro al Valor Militare italiane viventi, il sergente maggiore Andrea Adorno, catanese di 38 anni, ferito in Afghanistan nel 2010. Gli ultimi a sfilare hanno preso le mosse da Porta Venezia dopo le 19. Si stima che abbiano partecipato allo sfilamento circa 80-90 mila persone; tra le 400 e le 500 mila quelle invece che sono venute nel capoluogo lombardo in tre giorni. Solo la ‘cittadella’, con i suoi 40 stand e i mezzi militari, è stata visitata in tre giorni da 120 mila persone.

“Grazie alla città per averci accolto a braccia aperte” ha scritto in serata il presidente del Comitato organizzatore dell’adunata, il generale Riccardo Genovese. A conclusione della tre giorni l’ammainabandiera, ma sicuramente quel Tricolore rimarrà nel cuore di tanti milanesi per molto tempo ancora.

(di Fabrizio Cassinelli/ANSA)

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