Dubbi su stop totale ai cellulari in auto, le limitazioni

Un ragazzo con il cellulare all'orecchio mentre guida.
Un ragazzo con il cellulare all'orecchio mentre guida. (ANSA)

ROMA.- L’obiettivo è chiaro: impedire che il cellulare causi incidenti. Ma passare dal principio alla norma sembrerebbe tutt’altro che semplice. Movimento Cinque Stelle e Lega hanno concordato un testo di riforma del codice della strada che prevede multe salate e anche il ritiro della patente per chi fa uso di smartphone e altri dispostivi elettronici mentre è alla guida. Ma il divieto così come sarebbe stato immaginato nella prima bozza sarebbe troppo vincolante.

Intanto, Altroconsumo denuncia il rinvio della norma sull’obbligatorietà dei seggiolini anti-abbandono, che doveva scattare a luglio. Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti però fa sapere che sulla questione lo schema di decreto è già pronto da “mesi”, solo che al momento è “in corso un’interlocuzione con l’Ue per affinare il testo”. Anche sul codice della strada i parlamentari stanno portando avanti un lavoro con il ministero per verificare la fattibilità delle diverse misure, raccogliendo i pareri tecnici dei funzionari.

Le novità in arrivo per gli automobilisti sono tante: dalla trasparenza sulla destinazione dei proventi delle multe all’introduzione nella segnaletica di messaggi “sociali”, passando per la possibilità di trasportare un accompagnatore sulle ambulanze. Ma di certo è la stangata sull’uso dei telefonini a catturare l’attenzione di tutti. Nella bozza messa a punto dalla maggioranza il divieto, già presente oggi, viene allargato a tutti i nuovi dispositivi (smartphone, tablet) con un innalzamento delle sanzioni per chi stacca “anche solo temporaneamente” le mani dal volante.

Multe che andrebbero da 422 a 1.697 euro (mentre attualmente si va da 161 a 647 euro). In aggiunta è prevista la sospensione della patente da 7 giorni a due mesi. E le multe da pagare diventano ancora più pesanti nei casi di recidiva (fino a 2.588 euro). Il problema è che, spiega il relatore per la Lega, Giuseppe Donina, “non si può inibire del tutto l’uso del cellulare alla guida, quello che deve passare è il messaggio: non ci si può distrarre, ma è diverso se, per esempio si controlla lo smartphone per verificare la direzione che si sta prendendo, il percorso, o per consultare i social network”.

Insomma non si può prescindere dal fatto che oggi si usa il telefonino anche come ‘navigator’. Dopo di che le criticità maggiori non starebbero nell’allontanamento delle mani dal volante ma nella perdita del contatto visivo. “Con i tecnici del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti quindi si sta cercando la formulazione ideale”, fissando dei paletti che non lascino spazio a interpretazioni. Ma i consumatori non ci stanno.

“E’ semplicemente vergognoso affermare che vi siano differenze a seconda del fatto che il cellulare venga usato per parlare o per chattare sui social network”, dice il Codacons. Sulla stessa linea l’Unc che parla di un distinguo “privo di fondamento”. Netta la posizione dell’Asaps (Associazione sostenitori amici polizia stradale), per cui prevedere delle distinzioni “vanificarne” la lotta al fenomeno.

(di Marianna Berti/ANSA)

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