Agguato tra la folla a Napoli, grave una bimba di quattro anni

Uomini della polizia scientifica effettuano i rilievi nei pressi di piazza Nazionale, a Napoli, dove al termine di una sparatoria sono rimaste ferite tre persone tra cui una bambina
Uomini della polizia scientifica effettuano i rilievi nei pressi di piazza Nazionale, a Napoli, dove al termine di una sparatoria sono rimaste ferite tre persone tra cui una bambina, 3 maggio 2019. ANSA/CIRO FUSCO

NAPOLI. – Spari tra la folla a Napoli, tra Piazza Nazionale e le strade limitrofe. L’obbiettivo era probabilmente il pregiudicato Salvatore Nurcaro, 32 anni, che è in fin di vita. Un proiettile ha raggiunto una bambina di quattro anni, che si trovava a passare in compagnia della nonna. La piccola è stata raggiunta da un proiettile che le ha attraversato i polmoni conficcandosi tra due costole. E’ grave e dovrà essere operata dopo la stabilizzazione – ha detto all’ANSA il direttore generale dell’ospedale pediatrico Santobono, Annamaria Minicucci – ma non è in pericolo di vita. La bimba è cosciente. La nonna, Immacolata Molino, 50 anni, è stata ferita da un proiettile al gluteo.

La dinamica della sparatoria, forse un agguato, non è ancora chiara. Nurcaro, un pregiudicato del quartiere San Giovanni, è crollato a terra, davanti alle vetrine di un bar, il “Caffe Elite”, raggiunto da sei proiettili. Tracce di sangue sono sparse sui tavolini del locale. L’uomo è stato portato in condizioni gravissime al “Loreto Mare” e poi trasferito all’ Ospedale del Mare. La Polizia sta cercando di ricostruire i collegamenti del pregiudicato. E’ ricoverata nell’ospedale “San Giovanni Bosco” Immacolata Molino, ma le sue condizioni non sono gravi. Molti i bossoli trovati a terra dalla Polizia Scientifica. Due di essi si sono conficcati nello sportello e nel tettuccio di un’auto “Mitsubishi” parcheggiata poco distante dal bar.

E’ sconvolto dall’accaduto don Luigi Merola, il sacerdote che anima la Fondazione “‘A voce d’ ‘e creature”, per l’assistenza ai minori, che si trova a poche centinaia di metri dal luogo della sparatoria, in via Piazzolla, alle spalle di via Acquaviva, la strada che fa angolo con via Nazionale, dove si trova il bar teatro della sparatoria. “Hanno sparato davanti ai bambini – racconta – provocando il panico. Ma qui, nel quartiere Arenaccia – aggiunge il sacerdote – il problema non è tanto quelle delle forze dell’ Ordine, che forse potrebbero fare di più, ma della assenza delle istituzioni. Non riusciamo neanche a parlare con gli assistenti sociali del Comune, non riusciamo ad ottenere dalla Municipalità le strisce pedonali. Ho dovuto alzare la voce per farmi ascoltare, ci sentiamo abbandonati”.

“Non se ne può più”, dice una residente nella zona. “Tutto questo succede in pieno pomeriggio, tra la folla che c’ era in strada”. La Polizia si muove con cautela sulle cause dell’agguato, in attesa di ricostruire con esattezza la dinamica della sparatoria, che a prima vista sembra avere le caratteristiche di un agguato camorristico.

Parte subito invece la polemica politica. L’ex Procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, candidato alle Europee per il Pd accusa il ministro Salvini di non aver mai inviato i rinforzi di polizia promessi e chiede più attività investigativa e presidio del territorio. La senatrice di Fratelli d’ Italia Daniela Santanchè sostiene che “la Lega non è libera di agire in modo degno di un governo di centrodestra perché è schiava delle idee dei 5 Stelle”.