Il Giappone s’inchina ad Akihito, imperatore della pace

Giappone: L'imperatore Akihito durante la cerimonia di abdicazione.
L'imperatore Akihito durante la cerimonia di abdicazione.

TOKYO. – Esce di scena dopo 30 anni di reggenza l’imperatore giapponese Akihito e con lui si conclude l’era ‘Heisei’, denominata della pace e riconciliazione. Nel suo ultimo giorno in carica il monarca 85 enne ha espresso la propria gratitudine al popolo del Sol Levante per il supporto ricevuto, facendo i migliori auspici per la prossima era – che prenderà il nome di ‘Reiwa’ (ordine e armonia).

“Ringrazio tutte le persone che hanno accettato e sostenuto il mio ruolo in veste di simbolo dello stato. Pregherò per la pace e la felicità dei cittadini giapponesi e del mondo”. Il monarca dimissionario ha pronunciato il suo breve discorso dopo le parole di ringraziamento del premier Shinzo Abe – che da parte della nazione ha espresso sentimenti di riverenza e gratitudine in nome del popolo giapponese.

Il rito tradizionale del Taiirei-seiden-no-Gi, svolto davanti a circa 300 persone – perlopiù alte cariche istituzionali e membri della casa reale – è durato esattamente dieci minuti, prima del commiato finale di Akihito, che da oggi assieme alla consorte Michiko si ritirerà nella residenza di Akasaka, al centro di Tokyo, e acquisirà il titolo di imperatore emerito. Con l’abdicazione di Akihito – la prima in 200 anni di storia della monarchia giapponese – si è conclusa la più lunga epoca senza conflitti del Paese del Sol Levante.

Asceso alla corona nel 1989, all’età di 55 anni, Akihito è stato l’unico imperatore del Giappone a salire sul trono del Crisantemo senza godere di prerogative divine e il primo a integrare i dettami della costituzione pacifista, secondo la quale “l’imperatore è il simbolo dello stato e dell’unità del suo popolo”. Durante il suo regno trentennale Akihito ha visitato tutte le 47 prefetture dell’arcipelago almeno due volte, non trascurando i luoghi colpiti dai disastri naturali – dal terremoto di Kobe del 1995 al disastro di Fukushima del 2011, riuscendo spesso a mitigare la distanza tra i sudditi e la casa reale.

Nel corso del suo regno il sovrano uscente ha visitato un totale di 36 nazioni straniere, ed è stato il primo monarca a essersi recato in Cina, nel 1992. Significative le visite nei teatri dei conflitti più aspri della Seconda guerra mondiale, dall’isola di Okinawa al tour delle città di Hiroshima e Nagasaki, devastate dalle bombe atomiche statunitensi. Le aspettative di un prolungamento del periodo di concordia tra i popoli saranno condivise dal figlio primogenito e principe della corona, Naruhito, la cui ascensione al trono è prevista il primo maggio, con la consegna delle insegne reali e il primo discorso di ringraziamento nella Sala dei Pini del palazzo imperiale.

Un successivo intervento per gli ammiratori della famiglia reale, è previsto per la giornata di sabato 4 maggio nei pressi del palazzo. Gli organizzatori stimano una presenza di almeno 150mila persone in coincidenza del lungo e inedito periodo di vacanza dell’evento e a dimostrazione della ‘genetica’ popolarità della casa reale.

(di Alessandro Libri/ANSA)

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