Argentina vara col Fmi misure per frenare la corsa del dollaro

Argentina: una persona si mette le mani nei capelli guardando il tabellone dei cambi.
Argentina: Una persona guarda il tabellone dei cambi.

BUENOS AIRES. – La Banca centrale argentina (Bcra) è scesa sul piede di guerra oggi per contrastare l’ apprezzamento del dollaro nel mercato dei cambi, introducendo modifiche alle sue regole di ingaggio a difesa del peso. In base alla nuova politica più aggressiva l’istituto centrale potrà effettuare vendite di dollari anche se il cambio del momento si trovi sotto la banda di non intervento (concordata con l’Fmi) di 51,448 pesos contro il biglietto verde.

Queste misure avallate dal Fmi hanno avuto impatto e verso la chiusura dei mercati il dollaro scendeva del 2,1%% per un valore medio di 45,81 pesos. La svalutazione della moneta argentina è stata nel 2018 del 104% nei confronti del biglietto verde e nei primi quattro mesi dell’anno ha accumulato un altro 18,9%. Nell’ipotesi di uno sfondamento della banda di non intervento il comitato Copom della Bcra autorizzerà l’autorità monetaria a aumentare, da 150 a 250 milioni, la quantità di dollari vendibili quotidianamente per frenare il deprezzamento del peso.

Gli operatori della City argentina hanno accolto con favore la misura introdotta ma hanno invitato le autorità monetarie a “giocare sporco” nei confronti degli speculatori, non limitandosi a vendite programmate a orari fissi, ma aggiungendo iniziative improvvise mirate contro quanti sono disposti a comprare dollari a qualsiasi prezzo. Claudio García di ‘Oubina Cambios’ ha insistito che “le vendite regolari, qualunque ne sia l’ammontare, non servono un granché. Gli speculatori si prendono tutte le caramelle e poi le cose tornano come prima”.

Rispondendo a queste preoccupazioni, fonti della Banca centrale hanno confermato che “abbiamo molti meccanismi di intervento e la vendita quotidiana di dollari sarà solo uno di essi”. Comunque, hanno aggiunto, “oltre alle nostre aste di valuta pregiata, si deve ricordare che anche il ministero del Tesoro è autorizzato in qualsiasi momento a cedere 60 milioni di dollari quotidianamente per frenare la flessione del peso”.

I risparmiatori argentini considerano il dollaro quasi l’unico rifugio sicuro per difendersi dai duri effetti dell’inflazione che al momento viaggia al ritmo del 50% annuale. E il presidente Mauricio Macri, impegnato nella preparazione delle elezioni presidenziali e legislative di ottobre, cerca così di dare una maggiore stabilità al mercato dei cambi. Altra misura avviata dal governo per calmare la tensione delle fasce medio-basse della popolazione che vedono deteriorarsi quotidianamente il loro potere di acquisto è il piano di ‘Prezzi essenziali’ che implica il blocco, per almeno sei mesi, del prezzo di 64 generi alimentari di prima necessità.

(di Maurizio Salvi/ANSA)

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