Coppa Italia: Gasperini carica l’Atalanta, obiettivo finale

Tabellone di presentazione della Coppa Italia, semifinale: Atalanta-Fiorentina con le foto degli allenatori Gasperini e Montella.
Coppa Italia, semifinale: Atalanta-Fiorentina (Elaborazione ANSA)

BERGAMO. – Il significato di un’intera stagione condensato fra il lasciapassare per la finalissima di Roma del 15 maggio e la volata nelle ultime 5 partite di serie A, coi sogni di Champions rinvigoriti dal posticipo di Napoli. Tra la vittoria in rimonta al San Paolo e la rincorsa al quarto posto, l’Atalanta ha avuto due soli giorni per prepararsi alla semifinale di ritorno di Coppa Italia con la Fiorentina:

“Dovremo essere bravi a interpretare una partita che non vediamo l’ora di disputare, perché vogliamo andare all’Olimpico per vincere questo trofeo – esordisce alla vigilia Gian Piero Gasperini -. L’avversario ha caratteristiche che conosciamo bene, non sarà il cambio in panchina a mutarle: Montella ha poco tempo per farlo. Comunque massimo rispetto, sappiamo quali sono i suoi punti di forza perché è la quarta volta che l’affrontiamo”.

Il 3-3 dell’andata, quando sulla panchina avversaria sedeva Pioli, lascia ai bergamaschi due risultati su tre: “Anche i viola vorranno vincere, perché la coppa è l’ultimo obbiettivo rimasto: la finale è un traguardo inseguito da entrambe, ma noi siamo convinti di potercela fare – prosegue il tecnico -. A patto però di accantonare la vittoria in rimonta di lunedì al San Paolo, affrontando i viola come se si trattasse di una partita di campionato. Nello spogliatoio si penserà ad altro da venerdì, non prima”.

Gasperini si tiene l’asso nella manica: “Ilicic è straordinario per come sa cambiare il volto ai match subentrando in corsa, non è la prima volta che lo fa – sottolinea, riferendosi al penultimo passaggio, per Hateboer e per Zapata, nei gol del successo a Fuorigrotta siglati da Zapata stesso e Pasalic -. Spesso è stato costretto agli straordinari, ma per giovedì ci teniamo alcuni segreti fino all’ultimo”.

Ballottaggio tra lo sloveno e Pasalic, dunque, con Gomez avanzato o tra le linee a seconda delle situazioni, e dietro fra Masiello e Djimsiti (assente perché squalificato al “Franchi”, come Freuler): i punti fermi sono Mancini e Palomino dietro; sulle corsie, Castagne per lo squalificato Hateboer (come Toloi, però infortunato da due mesi: ultima partita proprio all’andata) e Gosens; de Roon e Freuler in mezzo e Zapata solito terminale.

L’ultimo aggregato è il 2000 della Primavera Nicolò Cambiaghi. Davanti al loro pubblico, da tutto esaurito o quasi (superati i 20 mila biglietti), i nerazzurri giocheranno nel ricordo di Mino Favini, capo del vivaio di Zingonia dal 1991 al 2015 quasi ininterrottamente, scomparso martedì a 83 anni: “Ci darà una marcia in più, lui per un quarto di secolo è stato il settore giovanile dell’Atalanta – chiosa Gasperini -. Educazione, rispetto e disciplina: una vita dedicata ai giovani, personaggi come lui sono le fondamenta per il futuro. Veniva sempre a trovarci, non si era mai staccato veramente da Zingonia”.

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