MILANO. – Rino Gattuso è pronto ad abbracciare Simone Inzaghi, e si auspica un Milan-Lazio all’insegna del fair play dopo le scintille di una decina di giorni fa in campionato. Per una sera si accantona la corsa alla Champions, in palio c’è la finale di coppa Italia e per l’allenatore rossonero questa sfida è anche “uno spot per il calcio italiano”. E’ anche uno degli ultimi crocevia stagionali.
Oltre al quarto posto, il Milan di Elliott punta alla coppa Italia, ma nemmeno il raggiungimento di entrambi i traguardi è una garanzia per il futuro di Gattuso, diventato un enigma proprio nel momento clou della stagione. Lui stesso, a fine marzo, ha rinviato il discorso a maggio. Poi, come rivelato dalla Gazzetta dello Sport, a inizio aprile l’allenatore ha incontrato a Milano Jorge Mendes, il potente agente che potrebbe proiettarlo verso la Premier League, al Newcastle.
“Siamo amici, ci vediamo spesso, mi piace la buona cucina e parlare di calcio. Il Newcastle e altre cose sono infondate” ha assicurato il calabrese, intervistato da Milan Tv e Rai, alla vigilia della sfida con la Lazio, insidiosa anche per le scorie dell’ultimo incrocio, incandescente per la rissa finale e il festeggiamento di Kessie e Bakayoko con la maglia di Acerbi.
Dal Milan assicurano che il clima fra i giocatori è tornato sereno, non è al momento previsto un particolare gesto distensivo, e comunque Gattuso ha ribadito l’importanza di evitare certi comportamenti. “Due settimane fa ci sono state tantissime polemiche. Dobbiamo essere bravi. E’ uno spot per il calcio italiano e dobbiamo farci trovare pronti, con educazione e rispetto. Si deve pensare solo al campo, lasciando da parte il resto” ha sottolineato l’ex mediano, che giorni fa aveva parlato del suo “sogno” di vedere entrare le squadre abbracciate in campo per archiviare ogni tensione.
“Ci abbracceremo io e Simone Inzaghi – ha spiegato alla vigilia -. Siamo amici da tantissimi anni, in questo momento noi due dobbiamo dare il buon esempio: faremo di tutto per comportarci bene, e vinca il più forte”.
Per conquistare la sua terza finale di coppa Italia in quattro anni il Milan è obbligato a vincere: dopo lo 0-0 di Roma, un altro pareggio senza reti porterebbe ai supplementari, e un pari con gol all’eliminazione. Serve quindi una prova diversa da quella di sabato a Parma. “Voglio vedere la bava alla bocca, una squadra che tiene bene il campo e ha voglia di soffrire”, ha chiarito Gattuso, che spera nella carica dei quasi 60mila tifosi attesi a San Siro e medita di proporre la difesa a tre con al centro Caldara, che non gioca da sette mesi causa infortuni.