F1: Vettel, Leclerc e SF90, Ferrari deve cambiare rotta

In una foto d'archivio Sebastian Vettel al pit-stop. Ferrari
In una foto d'archivio Sebastian Vettel al pit-stop. (ANSA)

ROMA. – Dalla Cina misteriosa la Ferrari torna carica di dubbi e interrogativi, e la Pasqua a Maranello non sarà certo di tutto riposo. Tante le questioni sul tappeto per il team guidato da Mattia Binotto, non ultima la inaspettatamente complicata gestione del duo Vettel-Leclerc. Le scelte di ieri non hanno pagato, rendendo vano il ‘sacrificio’ del giovane monegasco, che per ora abbozza in attesa di tempi, specie sul giro, migliori.

Il primo vero obiettivo è trovare la piena competitività rispetto alle imprendibili Mercedes di Shanghai ma, come si è visto nei tre gran premi disputati, non è un compito facile. La SF90 che ha convinto nei test a Barcellona si è persa tra le curve di Melbourne e ancora non si è ritrovata. “Il motore va bene, bisogna lavorare sul telaio” spiega l’esperto Vettel, alle prese con una vettura veloce sì sul dritto ma inferiore alle Frecce d’argento sui tratti più guidati.

Un ex protagonista del circus come Nico Rosberg esprime sul proprio canale Youtube un duro verdetto, sostenendo che l’aerodinamica delle Rosse “non funziona” perché “non hanno abbastanza carico nelle curve”. Una situazione, a suo dire, non facile da risolvere: “ci vorrà tanto, tanto lavoro”. Da campione del mondo con la Mercedes qual è – ma al momento attuale pochi avrebbero un parare diverso -, il tedesco vede nettamente favorita la sua ex squadra per il Mondiale.

A Maranello devono anche affinare il rapporto con le gomme, dato che mentre con le dure, come ha spiegato a caldo Binotto, c’è un buon feeling, le cose peggiorano con le medie e ancor di più con le morbide. A Shanghai non è stata molto brillante nemmeno la strategia di gara, che ha finito per consentire a Max Verstappen, con un mezzo inferiore, di strappare il quarto posto e punti preziosi a Leclerc. Altro elemento su cui lavorare, perché a Baku il 28 aprile la Ferrari dovrà cominciare a reagire.

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