Gp Cina: è dominio Mercedes, podio Ferrari con Vettel

La mercedes di Lewis Hamilton guida il Gp di Cina, seguito da Bottas e Vettel.
La mercedes di Lewis Hamilton guida il Gp di Cina, seguito da Bottas e Vettel. (ANSA/AP Photo/Andy Wong)

ROMA.  – Un gran premio storico nei numeri, targato 1000 per la Formula 1, ma senza storia nella sostanza. Anche la Cina, dopo Australia e Bahrain, è stata terra di conquista per le Mercedes, alla terza doppietta stagionale, e Lewis Hamilton si è preso la seconda vittoria di fila, la sesta a Shanghai e la 75/a in carriera, che vale anche la leadership della classifica davanti a Valtteri Bottas.

La Ferrari ha corso quasi un’altra gara, sempre troppo distante dalle Frecce d’argento nonostante una strategia che ha finito per penalizzare troppo Charles Leclerc, quinto alla fine dietro alla Red Bull di Max Verstappen. Il primo podio stagionale di Sebastian Vettel è poco per ridare fiducia ad un ambiente e una tifoseria scossi da un avvio di stagione molto ad di sotto delle attese almeno nei risultati.

I tre decimi di distacco in qualifica tra le Mercedes e le Ferrari non facevano prevedere una differenza così netta in gara, pur non ai livelli imbarazzanti di Melbourne. Al via Hamilton ha bruciato Bottas e salutato tutti, mentre Leclerc ha fatto lo stesso con Vettel ma poco dopo, col tedesco un po’ più veloce, è stato invitato a lasciargli il passo.

“In quel momento era la strategia giusta – ha spiegato Mattia Binotto -, volevamo vedere se Seb poteva tenere il passo delle Mercedes, che però sono state nettamente superiori”. La Ferrari pimpante vista a Sakhir si è smaterializzata, probabilmente per evitare altri problemi di affidabilità, e anche il giovane monegasco, dopo l’onta del sorpasso indotto, ha disputato una gara in ombra.

Vettel ha mostrato un po’ più di verve vincendo l’unico duello avvincente in pista, quello con Verstappen dopo il primo dei due pit stop effettuati da tutti i team. Difeso il terzo posto, il tedesco non si è però mai stato in grado di attaccare almeno Bottas. Nel finale ha anche perso il punto supplementare che gli garantiva il giro veloce, strappatogli da Pierre Gasly che è stato fatto fermare apposta dal team Red Bull per montare le gomme rosse e provarci.

“Il motore va molto bene, dobbiamo crescere sul resto – ha commentato Vettel – Abbiamo cercato di battagliare con la Mercedes ma era dura, erano troppo veloci. Il terzo posto è un buon risultato ma non grandioso. C’è tanto da lavorare”. Un ritornello che da tre gare fa da chiosa a ogni discorso degli uomini in rosso. In Bahrain la riscossa si era vista e la sfortuna ci ha messo lo zampino, mentre a Shanghai il gap con le Mercedes è tornato evidente.

“Ci prepareremo bene per Baku. Sarà una gara diversa con un lungo rettilineo, un circuito cittadino, dobbiamo arrivarci con una mentalità positiva – ha annunciato Binotto – con la voglia di fare bene”. Sarà importante anche la gestione dei piloti di casa, anche se Leclerc ha voluto subito evitare polemiche per quanto accaduto oggi: “Io sacrificato? Non andrei fino a questo punto. Siamo una squadra, abbiamo provato a fare il miglior lavoro per tutto il team. Non è andata per me però ci abbiamo provato”, ha detto il monegasco, confermando la sua maturità. Anche lui, come Vettel, merita un’altra Ferrari.

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