Produzione industriale risale la china, +0,8% a febbraio

Occupazione: un operaio al lavore con una saldatura e scintille
Un operaio al lavoro con una saldatura e scintille.

ROMA. – La produzione industriale cresce a febbraio 2019 dello 0,8% dopo l’incremento dell’1,7% di gennaio e, per la prima volta da ottobre, aumenta anche su base annua. L’Istat rileva infatti un progresso dello 0,9% da febbraio 2018, nei dati corretti per gli effetti di calendario. A trainare sono i beni di consumo, e in particolare quelli non durevoli che vedono un rialzo mensile del 3,9%, il maggiore da quasi due anni.

Bisogna tornare a marzo 2017 per trovare un risultato migliore. E’ quanto basta a rischiarare le prospettive del primo trimestre, quando l’istituto di statistica si aspetta ora un risultato positivo per l’industria. Diventa così “meno probabile che il dato sul Pil del primo trimestre faccia registrare la terza contrazione congiunturale consecutiva, che sancirebbe il passaggio dalla recessione tecnica alla recessione conclamata”, osserva il presidente del Centro Studi Promotor, Gian Primo Quagliano.

Rispetto a gennaio, i segni più sono diffusi a quasi tutti i gruppi di industrie, dai beni di consumo (+3,2%) a quelli strumentali (+1,1%) e intermedi (+0,2%) con la sola eccezione dell’energia (-2,4%). Mentre i dati tendenziali corretti per gli effetti di calendario mostrano una situazione che l’Istat definisce “paralizzata” con otto settori manifatturieri su quindici in calo su base annua.

Continuano le difficoltà dell’auto con una nuova contrazione della produzione di autoveicoli del 10%, mentre si risolleva il settore farmaceutico (+5,3%). Il primato della crescita spetta però al settore tessile (+11,7%) e il risultato peggiore colpisce la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-13,9%). “Siamo sulla strada giusta, il Paese reale risponde agli stimoli delle politiche di questo Governo”, commenta il viceministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli (M5s).

Anche il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, riconosce che “la produzione industriale comincia a reagire” ma indica come “essenziale per la vita economica del paese” che il decreto crescita e lo sblocca cantieri siano provvedimenti “sostanziali”.

L’ufficio studi di Confcommercio parla invece di “deboli segnali di miglioramento che sembrano allontanare il rischio di una recessione, ma che sono ancora insufficienti a garantire una crescita superiore a pochi decimi di punto”. “E’ ancora presto per cantare vittoria”, taglia corto il Codacons.

(di Chiara Munafò/ANSA)

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