Casaleggio difende Rousseau e parla di alleanze

Un primo piano di Davide Casaleggio.
Davide Casaleggio.

BRUXELLES. – Sul processo di voto sulla piattaforma Rousseau, serve il “blockchain”, permetterà di avere un “anonimato completo del voto per il votante e una certificazione distribuita e aperta a chi vorrà verificare”. Parola di Davide Casaleggio, in missione oggi a Bruxelles dove ha partecipato ad un evento al Parlamento Ue su “Cittadinanza digitale, nuovi strumenti di partecipazione e nuovi diritti”.

Una trasferta europea lampo che arriva all’indomani delle polemiche legate all’istruttoria del Garante sulla piattaforma Rousseau ma anche dopo i malumori sui capilista esterni. Un’occasione anche per incontrare la delegazione M5S in vista della marcia di avvicinamento alle Europee e per fare il punto sulla campagna elettorale, ma anche sulle future alleanze a Strasburgo.

La parola d’ordine è costruire un nuovo gruppo politico, “ago della bilancia” all’Eurocamera, con un posizionamento “post-ideologico”, con un ‘No’ deciso all’opzione Ppe emersa nei giorni scorsi. “Non è mai stata sul tavolo”, ha tuonato la capodelegazione M5S al Pe Laura Agea, ricordando che il M5S sta lavorando a un “gruppo nuovo e autonomo distante dai gruppi dell’establishment, che hanno fallito, e dai partiti di estrema destra che voltano sistematicamente le spalle all’Italia”.

Agea ha però lasciato la porta aperta al dialogo “con tutti i gruppi politici sulle cose da fare e sui singoli dossier”, con “un atteggiamento costruttivo e propositivo”. Il tema delle Europee è stato poi ripreso da Casaleggio nel suo incontro con la stampa quando ha ricordato che “la piattaforma Rousseau è stata utilizzata nelle ultime settimane per poter selezionare oltre 2.600 persone che hanno proposto la loro candidatura” per le Europee, spiegando che il M5S “è tra i pochi al mondo che permettono a chiunque ne faccia parte di presentarsi al Parlamento Ue”.

Spazio poi al tema della cittadinanza digitale, “qualcosa che tutti i cittadini europei possono toccare con mano”, ha aggiunto spiegando che per poterne usufruire si devono “risolvere” tre pilastri: “l’informazione, la possibilità di accedere alla rete in modo libero e gratuito” ed il “tema dell’identità digitale”.

A fargli eco i big degli europarlamentari 5stelle, tra cui Agea e il vicepresidente del Parlamento europeo Fabio Massimo Castaldo, che hanno chiesto alle istituzioni europee di “riconoscere il diritto all’identità digitale quale diritto fondamentale della persona, precisandone i contenuti e i limiti”.

(di Giuseppe Maria Laudani/ANSA)