Il designatore arbitrale Rizzoli: “Milan e Lazio, era rigore”

I giocatori della Lazio protestano il penalty per mani di Manuel Locatelli in Lazio-Sassuolo, fischiato da Rosario Abisso.
I giocatori della Lazio protestano il penalty per mani di Manuel Locatelli in Lazio-Sassuolo, fischiato da Rosario Abisso.

MILANO. – Il tocco di mano di Alex Sandro in Juventus-Milan era rigore. Lo ha chiarito il designatore Nicola Rizzoli durante il confronto arbitri-società, confermando l’errore di Michael Fabbri, il fischietto che ha mandato su tutte le furie il club rossonero e che ora rischia la panchina. “La sua non è una decisione supportabile. Non ci sono stop, le persone che metto in campo devono essere in forma e in condizione di fare del proprio meglio”, ha tagliato corto Rizzoli, giudicando invece corretto il penalty per mani di Manuel Locatelli in Lazio-Sassuolo, fischiato da Rosario Abisso, altro arbitro travolto dalle polemiche a fine febbraio in un rovente Fiorentina-Inter.

Nella seconda stagione del Var diminuiscono gli interventi dell’arbitro davanti al video: 121 (uno ogni 2.58 gare, l’anno scorso uno ogni 3.15), di cui 89 correzioni e 32 conferme. Diminuiscono anche gli errori (18 a fronte di 1.984 situazioni sottoposte a check), da 1.02% a 0.91%. Aumentano invece ammonizioni (da 83 a 100) e espulsioni dirette per proteste (da 1 a 9), tornate ai livelli dell’ultimo anno pre-Var. L’intera squadra arbitrale ha partecipato alla riunione a Milano.

A due giorni dall’incandescente finale dello Stadium, Fabbri ha incrociato Romagnoli e Gattuso, uno dei dieci allenatori presenti, con Spalletti, Giampaolo, Semplici, Andreazzoli, Maran, Tudor, D’Aversa, Pioli e Gasperini (gli altri hanno inviato i vice). Gli ultimi tre sono intervenuti nel confronto su Var, trattenute, sgambetti, fuorigioco e soprattutto di falli di mano. “Gli arbitri possono sbagliare ma abbiamo le idee chiare”, ha assicurato Rizzoli, nella sala delle assemblee della Lega Serie A, davanti fra l’altro a De Rossi, Barzagli e Handanovic.

Sono stati esaminati vari episodi esemplificativi, fra cui il rigore su Piatek invocato dal Milan dieci giorni fa contro la Sampdoria: tutto regolare, ha detto il designatore, affiancato dal n.1 dell’Aia, Marcello Nicchi, al tavolo con i vertici di Figc (Gravina), Lega (Miccichè), Assocalciatori (Tommasi) e Assoallenatori (Ulivieri).

“Anche con la Var è di grandissima difficoltà arrivare a una soluzione definitiva sul fallo di mano – ha notato l’ad interista Giuseppe Marotta -. Forse il dialogo con l’Ifab, l’organismo che detta il regolamento, deve essere più proficuo: dal punto di vista politico dobbiamo farci sentire”.

Intanto Rizzoli ricorda che un rimpallo non esclude il fallo di mano: “Era un concetto vecchio. Se l’intenzione è impattare la palla col corpo e il braccio è largo, poco conta che rimpalli su un’altra parte del corpo. Se invece l’intenzione è di giocare la palla, marcare l’avversario o presidiare la zona, si propende per la non punibilità”.

A sentire il designatore, se anche dovesse essere chiesta la prova tv per il calcio di Mandzukic a Romagnoli, non sarà punito l’attaccante juventino: “Se lo avesse reputato gesto violento, il Var sarebbe intervenuto dando il rosso”. “E’ chiaro – è la conclusione di Giampaolo – che alcune decisioni prese sarebbe più corretto spiegarle anche al pubblico, che ci guarda da casa e usufruisce di questo spettacolo”.

(di Paolo Cappelleri/ANSA)

Lascia un commento