Fuma un tredicenne su cinque, boom di sigarette elettroniche

Adolescente seduta su uno scalino con le sigarette in mano.
Fuma un tredicenne su cinque. (ANSA)

ROMA. – L’incontro con le sigarette avviene sempre prima, già a 10 anni, e nella fascia d’età 13-15 anni fuma un ragazzo italiano su cinque. Non solo: sono le ragazze le più ‘accanite’ fumatrici abituali e tra i teenager stanno spopolando le sigarette elettroniche, il cui uso è raddoppiato negli ultimi 4 anni. Ma ci sono altre due note dolenti: acquistare tutti i tipi di sigarette è relativamente facile nonostante i divieti di vendita ai minori, mentre circolano ancora troppe bionde a scuola anche se fumare è vietato dentro e fuori gli edifici scolastici.

E’ questo il quadro allarmante che emerge dai dati 2018 dell’indagine internazionale Global Youth Tobacco Survey, raccolti per l’Italia dall’Istituto superiore di sanità (Iss). L’indagine, che coinvolge 180 Paesi, è promossa dall’Ufficio regionale per l’Europa dell’Oms e si svolge ogni 4 anni. In Italia, l’indagine ha coinvolto 33 scuole secondarie di primo grado e 33 di secondo grado, per un totale di 1700 studenti. Nel nostro Paese, le ragazze sono fumatrici abituali di sigaretta tradizionale nel 24% dei casi contro il 16% dei coetanei maschi, mentre per quanto riguarda la sigaretta elettronica sono i ragazzi ad usarla abitualmente di più (22% contro 13%).

I dati mostrano, inoltre, che in soli 4 anni la diffusione della e-cig è diventata paragonabile a quella della sigaretta tradizionale: i fumatori abituali sono più che raddoppiati (attestandosi ora al 18%) mentre i consumatori occasionali sono aumentati del 60% (ora sono il 44%). Quanto all’idea di smettere, è alta la percezione dei ragazzi di poter abbandonare le sigarette quando vogliono (81%), tuttavia solo poco più della metà ha tentato realmente di farlo negli ultimi 12 mesi e solo 1 su 2 ha ricevuto un aiuto per riuscirci.

Un ragazzo su 2 riferisce poi di essere stato esposto al fumo passivo in casa mentre la scuola non è ancora percepita come luogo Smoke-Free. Malgrado la normativa, infatti, rimangono ancora troppo alti i valori del non rispetto del divieto di fumo ma si riduce la percentuale di insegnanti che fumano all’interno della scuola passando dal 44% del 2010 al 14% del 2018, così come quella degli studenti che scende da 56% del 2010 al 29% del 2018.

A preoccupare è pure il facile accesso all’acquisto di sigarette nelle tabaccherie malgrado l’inasprimento della normativa, che prevede il ritiro della licenza del gestore nel caso di vendita a minori: il 20% dei ragazzi riferisce di acquistare sigarette nelle tabaccherie e ben il 68% di questi afferma che nessuno gli ha rifiutato la vendita a causa della minore età.

Quanto all’e-cig, 8 ragazzi su 10 la ottengono da un amico. Tra chi tenta invece l’acquisto da un rivenditore, il 76% non ha ricevuto il rifiuto di vendita per minore età, previsto anche per le e-cig. Dati molto preoccupanti per il presidente della Società italiana di pediatria, Alberto Villani: “Tutto ciò è la conseguenza della totale disattenzione che c’è rispetto all’età evolutiva, al di là di annunci o iniziative spot. Ed è innanzitutto la scuola che deve essere luogo di formazione”.

Inoltre, sottolinea, “bisogna chiedersi perché i ragazzini fumano: la risposta sta nella solitudine che è oggi uno dei maggiori problemi dei giovani, ed il fumo diventa una sorta di riempitivo consolatorio”. Quanto alle e-cig, Villani mette in guardia: “E’ una moda e si tratta semplicemente di sigarette ‘mascherate’, altrettanto dannose di quelle tradizionali”.

(di Manuela Correra/ANSA)