Italiani cosmopoliti, ma il 42% pensa ancora che esistano le razze

Tabula Rasa? Neuroscienze e culture: il logo della Ong. Italiani
Tabula Rasa? Neuroscienze e culture: il logo della Ong

FIRENZE. – Italiani cosmopoliti ma il 42% pensa ancora che esistano le razze. Lo rivela un sondaggio Ipsos commissionato da Fondazione Intercultura per il convegno a Firenze ‘Tabula Rasa? Neuroscienze e culture’, che dal 4 al 6 aprile vedrà la partecipazione di 30 esperti di neuroscienze, genetica, filosofia, comunicazione interculturale.

L’indagine è stata condotta su un campione di 957 connazionali, età sopra i 15 anni, intervistato su alcuni dei temi dell’iniziativa fiorentina, ovvero se i “nostri comportamenti sono dettati dalle esperienze che viviamo o influenzati anche dal nostro patrimonio genetico”, se appunto esistono, al di là delle etnie, le razze, e “a quale livello è arrivata la nostra contaminazione con culture diverse”.

E’ emerso così che per l’80% i comportamenti sono dettati dal vissuto personale, un’opinione che si riscontra sia tra chi afferma di aver avuto contatti con altre culture (82%) sia tra chi non ne ha avuti (73%). L’ereditarietà dei comportamenti è invece sostenuta da una minoranza composta soprattutto da persone della fascia di età 40-49 anni, anche appartenenti a famiglie di livello socio economico medio-alto.

Ma dal sondaggio si scopre pure che sebbene le ricerche scientifiche abbiano dimostrato che le razze umane non esistono, il 42% degli intervistati non è d’accordo: sono soprattutto over 40 anni, concentrati tra chi crede nell’ereditarietà delle condotte.

All’opposto, convinte che “le razze non esistono” sono soprattutto le donne (60%) under 30 anni (65%). Ancora, per il dialogo interculturale un ruolo di guida è identificato nella scuola (26%), nelle istituzioni pubbliche (24%) e nella famiglia (17%). Chi ha un maggiore potere d’acquisto e un alto grado di consumo culturale ritiene che dovrebbero averlo anche i media. Solo il 14% pensa che “dovremmo rimboccarci un po’ tutti le maniche”.

Dall’indagine emerge anche che pur stando a casa propria, gli italiani si scoprono cosmopoliti. Al 77% è capitato di essere entrato in contatto con culture diverse: tra questi il 68% si è sentito a proprio agio ma solo il 23% – concentrato tra donne, ‘technology addicted’ o appartenenti alla fascia economica medio alta – cerca il coinvolgimento. Giovani adulti tra i 30 e i 39 anni, residenti soprattutto al Sud, la maggioranza invece del 23% che dice di non essersi mai trovato in tale situazione.

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